Sospensione del decreto 17 febbraio 1861 della luogotenenza (li Napoli intorno alla circoscrizione della nuova provincia di Benevento.
Progetto di legge presentato dai deputati CASO, CARDENTB, TARI, PALLOTTA, LEOPARDI, AMICARELLI, e MOFFA, preso in considerazione nella tornata del 15 aprite 1861.
SIGNORI ! — Un atto dittatoriale del 25 ottobre 1860, dichiarando la città di Benevento capitale di una nuova provincia, riservava di provvedere alla circoscrizione di questa per via di apposita legge.
Non formulala dalla dittatura la legge di circoscrizione, molto meno poteva essere sancita dalla luogotenenza generale del Re nelle provincie napolitane, poiché occorrente all’uopo il concorso del Parlamento nazionale a’ termini dell’articolo 74 dello Statuto fondamentale.
Né motivo alcuno di urgenza soccorreva la derogazione che con la suddetta legge si credè poter fare alle guarentigie costituzionali ; imperciocché la novella circoscrizione del regno d’Italia, formando già oggetto delle cure de’ poteri costituiti dello Stato, non era opportuno anticipare sulle risoluzioni che dovranno prendere, e ciò con una disposizione legislativa promulgata alla vigilia dell’apertura delle Camere, mentre per Io suo stesso dettato l’esecuzione se ne voleva postergata al 1° giugno 1861, in epoca cioè posteriore alla suddetta apertura.
SESSIONE DEL 1861
Ritenuto adunque che non convenga permettere in provvisorio spostamento d’interessi materiali, mentre alla sua volta potrebbe forse dar luogo ad altri mutamenti nell’epoca della circoscrizione definitiva ; e ritenuto pure che convenga maturare con tutta la ponderazione possibile gl’interessi delle località staccate da cinque provincie, per formare quella in discorso, poicbè le rappresentanze legittime di quegl’interessi o non furono interrogate, o non ascoltate; i sottoscritti, usando dell’iniziativa parlamentare che loro compete, presentano alla Camera dei deputati la seguente proposta di legge.
PROGETTO DI LEGGE.
Articolo unico. Il decreto pubblicato dalla luogotenenza di Napoli nel di 17 febbraio 1861 circa la formazione della nuova provincia di Benevento rimane sospeso sino a che non sia giudicato possibile e conveniente dal Parlamento, allorché questo dovrà votare la novella circoscrizione territoriale relativa all’organamento amministrativo generale del regno.
Sospensione del decreto 17 febbraio 1861 della luogotenenza di Napoli intorno alla circoscrizione della unova provincia di Denevento.
Relazione fatta alla Camera il 13 maggio 1861 dalla Commissione composta dei deputati URBANI, BRUNO, TORRE, MISCHI, CREILA, PICA, CONFORTI, BONGHI, e MACCHI, relatore.
SIGNORI! — Troppo lungo e superfluo sarebbe il ricordare, anche solo per sommi capi, gli innumerevoli fatti per cui l’antico ducato di Benevento si rese tanto glorioso negli annali d’Italia.
Divenuto feudo della corte di Roma, a malincuore ne sopportò il dominio fin tanto che gli fu materialmente impossibile di liberarsene. Ma non appena le provincie meridionali dalle vindici e vittoriose armi capitanate da Garibaldi furono redente a libertà, anche Benevento spontaneo si sottrasse alla clericale signoria, e con entusiasmo volle aggiungersi alla famiglia dei già emancipati fratelli.
La delegazione di Benevento contava poco più di 25 mila abitanti.
Crearne una provincia con si scarsa popolazione non era conveniente, e forse non era possibile, circondata come sarebbe stata da altre tanto più vaste e più popolose. Ma d’altronde , toglierne l’autonomia provinciale e smembrarla, ed incorporarne i divisi comuni con altre provincie, parve, diremmo quasi, sacrilego pensiero ; parve un oltraggio alle glorie antiche ed ai meriti recenti di quel popolo.
Con saggio e liberale consiglio il Governo dittatoriale di Napoli decretò pertanto, fin dal 25 dello scorso ottobre, che l’antico ducato di Benevento fosse constituito in provincia del regno italiano, ordinando che con apposita legge ne venisse determinata la nuova circoscrizione in modo e di ampliarne il territorio proporzionatamente alle altre provincie. »
Il Governo del principe luogotenente provvide,com’era suo debito, ad attuare il decreto del dittatore, e dopo aver fitto maturamente studiare « le ragioni topografiche, i confini naturali, la omogeneità delle tendenze e dei caratteri, non che la comunanza di usi, di abitudini e d’interessi » (come dice il proclama del governatore Carlo Torre agli abitanti della tittà e nuova provincia di Benevento), formò per legge la circoscrizione della nuova provincia.
Se non che, per dare a questa nuova provincia una popolazione ed un territorio proporzionati alle altre (siccome è richiesto dalla giustizia, dalla convenienza reciproca e dallo stesso decreto dittatoriale) fu inevitabile prendere un po’ di popolazione e un po’ di territorio dalle provincie circostanti. E siccome per ciò si ebbero a ledere, per necessità, speciali o speciosi interessi, e ad interrompere domestiche consuetudini, ne sorsero reclami e proteste, a tal segno che sette fra i nostri colleghi, valendosi del diritto d’iniziativa parlamentare, proposero alla nostra deliberazione un apposito progetto di legge, affinché il decreto della luogotenenza di Napoli circa la formazione della nuova provincia di Beneveuto • rimanesse sospese sino a che non sia giudicato possibile e conveniente dal Parlamento, allorché questo dovrà votare la novella circoscrizione territoriale relativa all’organamento amministrativo generale del regno. »
La Commissione da voi prescelta per la disamina di questo progetto di legge, secondo l’incarico avuto dai singoli uffici, si propose di sciogliere innanzi tutto i tre seguenti quesiti :
1° E giusto che Benevento abbia a divenire il centro e la sede di apposita provincia ?
3″ È legale il decreto della luogotenenza con cui la nuova provincia viene constituita?
3° II principio dei compensi da darsi alle provincie che contribuirono all’ingrandimento di quella di Benevento è desso da ammettersi?
Dopo aver ponderate con maturo esame le ragioni degli oppositori, la maggioranza della vostra Commissione diede affermativa risposta sì all’una che alle altre dimande.
Per verità, non vi fu alcuno che abbia trovato a ridire sulla giustizia e sulla convenienza di constituire in provincia la già delegazione di Benevento; tanto ovvie ne sono le ragioni. Che se qualche dubbio si affacciò intorno alla costituzionale legalità del decreto di luogotenenza, non fu malagevole il dissiparlo. Imperocché questo decreto altro non è che la materiale esecuzione di un ordine preciso che il Governo del dittatore, in forza de’suoi pieni ed incontrastati poteri, aveva emanato. Che se esso porta la data del 17 febbraio, ossia della vigilia del giorno in cui il Parlamento fu convocato in Torino, non si può dire per ciò che la luogotenenza di Napoli abbia mancato ai riguardi dovuti al potere legislativo, come da taluni venne osservato. Imperocché il lungo lasso di tempo che intercorse fra il primitivo decreto della dittatura ed il successivo della luogotenenza fu richiesto dalla varietà degli studi e dalla moltiplicità delle indagini cui ebbero a sobbarcarsi gli uomini dell’arte e quell’officiale superiore del genio, che furono incaricati di esaminare le ragioni statistiche ed economiche, geografiche e storielle, in favore della nuova circoscrizione.
Egli e ben vero che gravi e numerosi ci pervennero eziandio i reclami. Ma è debito di giustizia il riconoscere che essi sono pur sempre minori di quel che per solito si elevano ogniqualvolta si tratti, sia pure in vista del pubblico bene , di scompigliare o manomettere privati interessi. Per il che, se a tutta prima profondo apparve il dissenso nel seno stesso della vostra Commissione, in seguito di un’accurata e coscienziosa discussione non fu malagevole alla maggioranza il mettersi d’accordo. E tale accordo si fece ancora più saldo grazie al patriottismo dei deputati che proposero la legge, e di quelli che più direttamente rappresentano le provincie , cui devesi dar merito dei maggiori sacrifizi, e che furono dalla vostra Commissione amichevolmente consultati.
Fra tanto consenso di opinioni, non vuolsi dissimulare, per altro , che havvi tuttavia qualche oppositore. Il deputato Creila, ad esempio , non mancò di adoperarsi con ogni più fervido impegno, perché fossero dati in compenso alla provincia di Avellino anco i circondar! di Baiano, di Montoro e di Lauro. Ma la maggioranza della vostra Commissione, mentre ammirò, come si conveniva, l’intelligenza e Io zelo con cui quest’egregio collega seppe propugnare gl’interessi della sua provincia, preoccupata dallo studio di altre circostanze di più vasta utilità, si trovò nella dolorosa impossibilità di tener conto de’ suoi insistenti reclami.
Però la vostra Commissione, conforme ai liberali principii ond’è inspirata , pose ogni cura per soddisfare, appena le parve possibile , i voli delle popolazioni, accordando cosi i desiderii provinciali cogli interessi d’ordine più generale.
È questa la ragione per cui, a pluralità di suffragi, deliberò di lasciare bensì che il decreto della luogotenenza di Napoli abbia la sua pronta attuazione, ma di modificarlo per modo che i circondar! di Morcone, Santa Croce di Morcone, Baiano, Montoro, Castellone e Venafro, ed i comuni di Castelvetere e Faicchio, non fossero distolti dalle provincie cui ora appartengono.
Ed a siffatta modificazione, altamente richiesta dal voto popolare, la Commissione vostra fu indotta dallo stesso rapporto ond’è accompagnato il decreto della luogotenenza, il quale dice: • Con questa parziale modificazione alla preesistente circoscrizione delle provincie meridionali il Governo non può intendere, né intende meaomamenle di stabilire un fatto irrevocabile ed assoluto. Ogni volta che con nuova legge, da proporsi e discutersi nel Parlamento nazionale, si stimerà espediente di rimaneggiare la divisione e circoscrizione del Napoletano, l’assestamento che si fa coll’infrascritto decreto tra le provincie di Benevento, di Terra di Lavoro , dei due principati di Molise e di Capitanata, non sarebbe certamente di ostacolo alle nuove limitazioni che la sapienza dell’Assemblea legislativa fosse per reputare più utili al maggior bene dei popoli ed al migliore esplicamento dell’autorità governativa. »
Ed alla sapienza dell’Assemblea legislativa la vostra Commissione sottopone appunto un progetto di legge, onde il decreto luogotenenziale del 17 febbraio 1861 abbia la debita attuazione, salve le poche modificazioni che risultano dall’unito quadro.
La vostra Commissione confida, o signori, sui sentimenti di patriottismo di cui diedero già tante prove le provincie dell’Italia meridionale, ed è persuasa che esse, anziché rammaricarsene di soverchio, ben presto saranno liete di questo parziale sacrificio che loro si richiede, pensando di meritarsi con ciò un nuovo titolo alla patria benemerenza.
PROGETTO DI LEGGE.
Art. 1. Il decreto della regia luogotenenza di Napoli, che costituisce la provincia di Benevento, verrà attualo colle modificazioni indicate nelle labelle qui unile.
Art. 8. Il ministro dell’interno è incaricato dell’esecuzione della presente legge.
La nuova provincia di Benevento sarà composta, da «ì seguenti circondari o comuni.
Popolazione
Benevento 28055
Vitulano ~. . 15737
Montesarchio 4770
Comune di Arpaise e Ceppaloni (circondario di Altavilla)
San Giorgio la Montagna
Paduli 10501
Pescolamam 11688
San Giorgio la Molara 12996
Ponlelandolfo 15167
Colle 10854
Comune di Savignano
Cerreto (meno il comune di Faicchio) ….
Cosano
Guardia San Framondi 11466
Solopaca 12176
Basèlice (meno Castelvetere) gggg
Airola inSft
Sant’Agata dei Goti ‘ . . . . H618
San BartolonuMO in Caldo 7997
Castelfranco .- . . 9970
216929
Provincia di Terra di Lavoro cede a Benevento
Circondario di Cerrelo (meno Faicchio) . . . . 8787
• di Cusano s-2Vi
di Guardia San Framondi …. 11466
• di Solopaca 12176
• di Airola 14134
• di Sant’Agata de’Goti . . . . iif.ls
Molise cede a Benevento
Pontelandolfo 15167
Colle 10S54
Basèlice (meno il comune di Castelvetere) . . . 6889
80610
Popolazione attuale . . . 408434
sottratta . . . 50610
Retta . 5748 U