Ricerca e elaborazione testi del Prof.Renato Rinaldi
IL MARCHIO DI CIALDINI
creato Duca di Gaeta
Come sanno i nostri lettori. Enrico Cialdini, dovendo andare in Ispagna per servire da Mentore al nuovo Re, e non avendo nè nobiltà di sangue, nò nobiltà di modi, nè nobiltà d’opere, e tuttàvia andando in una nazione che è rispettosissima verso i titoli di nobiltà, fu decorato del titolo di Duca di Gaeta , perchè insieme con Menabrea nel 1860 espugnò quella fortezza , soperchiando colla forza del numero un Re d’animo invincibile ed un pugno d’Italiani fedelissimi, pronti a morire con lui e per lui.
Quando Vittorio Emanuele II, addi 18 di febbraio 1861, inaugurava il Parlamento che allora cominciossi a chiamare italiano; alludendo alla caduta di Gaeta, diceva: « Dopo molte segnalate vittorie, l’esercito italiano, crescente ogni giorno in fama, conseguiva nuovo titolo di gloria, espugnando una fortezza delle più formidcli (Applausi). Mi consolo nel pensiero che là si chiudeva por sempre la serie dolorosa dei nostri conflitti civili. [Vivissimi segni di assenso). »
Ed invece nel 1870 si dà un titolo di nobiltà che ricorda quell’orribile conflitto civile, come cioè a Gaeta Italiani uccidessero altri Italiani , come fosse interamente spodestato e
costretto all’esilio un re figlio d’una santa Principessa di Savoia! Quando si sarebbe dovuto coprire d’eterno obblio quell’impresa dolorosa, invece se ne ridesta la memoria e si manda all’estero come una ragione di vanto. Che politica è questa? Da quali uomini siamo governati noi?
Lasciamo stare che il titolo d’una città italiana non si deve dare che a’soli Principi di sangue reale; ma notiamo la sconvenienza di nobilitare un soldato italiano, ricordando che ha
ucciso altri soldati italiani!
Procedendo con questo criterio, chiamate domani Duca di Genova Alfonso Lamarmora che l’ha conquistata nel 1849; chiamate Duca di Palermo Raffaele Cadorna, che ha mitragliato i Palermitani nel 1866; chiamate Duca d’Aspromonte Urbano Rattazzi, o il generale Pallavicino, che ha ferito Garibaldi, chiamate Duchi di Torino Minghetti e Peruzzi, che nel 1864 hanno insanguinato la città di Torino, e finalmente chiamate Duca di Roma Nino Bixio, che nel settembre di questo anno bombardò la città dei Pontefici. Questi signori meritano tanto i titoli accennati, quanto Enrico Cialdini, il quale non sovrasta agli altri se non per aver avuto il coraggio di scrivere e sottoscrivere nel Giornale Ufficiale di Napoli: ho fatto fucilare…ho già cominciato.
Da Il Trovatore del 5 gennaio 1871 pag.3