I pontelandolfesi in trincea per l’ideale di una più grande Italia
E’ trascorso un secolo e poco più da quando, esattamente il 24 maggio 1915, l’Italia dichiarò guerra all’Austria. Il Sindaco di quel tempo, il farmacista Lombardi Riccardo, informò il paese dell’inizio dell’”inutile strage” come la definì papa Benedetto XV. E Pontelandolfo come tutti i paesi del Sannio, partecipò con grande slancio e sacrificio al grave momento. I pontelandolfesi raggiunsero le trincee sui campi dell’Isonzo e delle balze alpine per l’ideale di una più grande Italia. Come risulta dall’Albo d’Oro dei militari caduti nella Guerra Nazionale del 1915-18 estratto da Ministero della Guerra, cinquantasette morirono combattendo l’usurpatore austriaco, diciassette furono i dispersi, il soldato Rinaldi Alessio del 55° Reggimento Fanteria, in seguito ad affondamento di una nave, scomparve tra i flutti l’8 giugno 1916 alla giovane età di venticinque anni. I loro nomi sono stati scolpiti per l’eternità sulla pietra bianca del monumento in onore dei caduti della Prima Guerra Mondiale. L’opera fu commissionata direttamente dalle tante famiglie di pontelandolfesi emigrate nella città di Waterbury, negli U.S.A., dello stato del Connecticut, ai maestri scultori di Massa Carrara. Trasportato a Pontelandolfo intorno alla metà degli anni 20, venne temporaneamente lasciato in deposito nei locali della cappella – ospedale San Rocco. Verso la fine degli anni 20, per ordine del Podestà il medico Giuseppe Rivellini, il monumento fu posto in opera nell’attuale sito di viale Europa. Subì un primo restauro nel 1988. Nel 2004 il Comune provvide alla definitiva e più consona sistemazione dell’area di pertinenza e relativa posa in opera di recinzione. Il monumento, a pianta quadrangolare, costituito da pietra carbonatica, di colore bianco, compatta, a grana fine, sorge su un basamento costituito da quattro gradini che si rastremano verso l’alto. Sul basamento poggia un piedistallo di forma parallelepipeda con varie corniciature e decorazioni scolpite; esso reca incise su quattro facce la data MCMXV – XVIII e i nomi dei caduti. Il piedistallo funge, inoltre, da base ad una statua femminile a tutto tondo in atteggiamento eroico, incoronata, che reca nella mano destra, protesa verso l’alto, un ramoscello di bronzo, mentre la mano sinistra regge uno scudo di marmo sul quale è raffigurato lo stemma di Pontelandolfo. La base del piedistallo è arricchita da decorazioni in bronzo fuso applicate alla pietra e costituite da otto spade e da quattro ghirlande d’alloro, all’interno delle quali sono incrociati armi e simboli di guerra.
Gabriele Palladino