Il calcio non è più un gioco

“Il calcio non è più un gioco ma un comparto dell’industria” così #AndreaAgnelli seppellisce un sogno popolare e abbatte il trono di fiabe su cui è seduto.

A questo punto non si va più allo stadio ma in fabbrica a vedere la catena di montaggio.

Per il calcio è la Dipartita.

M.V.


 

Super League, il sogno è già finito: i club battono in ritirata
21 Aprile 2021

Ora è ufficiale, la Super League è sospesa: “Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto” Finisce sul nascere il sogno delle 12 big europee
 Marco Gentile

48 ore, è durato poco più di 48 ore il sogno di 12 club ribelli di costituire la Super League di calcio, la nuova competizione studiata da Florentino Perez e altre 11 società per rivoluzionare il calcio. Le pressioni delle varie federazioni nazionali ma soprattutto di Fifa, ECA, Uefa, calciatori, allenatori, tifosi, politici di tutta Europa si sono fatte sentire con i sei club inglesi che hanno battuto prima di tutti in ritirata decidendo di fare marcia indietro abbandonando in via definitiva il progetto con una serie di comunicati ufficiali sui propri canali social.

La grande sconfitta

La riunione straordinaria dei 12 club ribelli ha di fatto portato alla fine del sogno delle big europee con la Super League che ha diramato un comunicato ufficiale in merito: “Siamo costretti a lavorare per rielaborare il progetto. La Super League Europea è convinta che l’attuale status quo del calcio europeo debba cambiare. Proponiamo un nuovo concorso europeo perché il sistema esistente non funziona”.

I 12 club dissidenti hanno di fatto perso la loro battaglia e l’hanno fatto in maniera netta, inequivocabile ma nonostante questo la proposta per rivoluzionare il calcio resta valida: “La nostra proposta è finalizzata a consentire allo sport di evolversi generando risorse e stabilità per l’intera piramide calcistica, anche aiutando a superare le difficoltà finanziarie incontrate dall’intera comunità calcistica a causa della pandemia. La competizione fornirebbe anche pagamenti di solidarietà materialmente migliorati a tutte le parti interessate del calcio”, questo uno dei passaggi della nota ufficiale.

Il comunicato della Super League procede poi con un passaggio interessante sul ritiro repentino dei sei club inglesi: “Nonostante l’annunciata partenza dei club inglesi, costretti a prendere tali decisioni a causa della pressione esercitata su di loro, siamo convinti che la nostra proposta sia pienamente allineata alla legge e ai regolamenti europei come è stato dimostrato oggi da una decisione del tribunale per proteggere la Super League da terze parti”, l’appunto dei padri fondatori di questa nuova competizione.

“Date le circostanze attuali, riconsidereremo i passaggi più appropriati per rimodellare il progetto, avendo sempre in mente i nostri obiettivi di offrire ai tifosi la migliore esperienza possibile, migliorando i pagamenti di solidarietà per l’intera comunità calcistica”, la chiosa di un comunicato che ha di fatto messo in evidenza una bruciante sconfitta che diventa pure una brutta pagina di per il calcio per come si è sviluppata.

La ritirata inglese

Le inglesi sono state le prime ad abbandonare il campo di battaglia con il Mundo Deportivo che ha attacco pesantemente: “L’Uefa ha pagato le inglesi per rinunciare alla Super League”. Le tre spagnole e le tre italiane non hanno subito diramato comunicati sui propri canali ufficiali ma era chiaro che la ritirata della metà dei padri fondantori di questo nuovo movimento avrebbe portato ad un domino inarrestabile.

Al momento, dunque, questo sogno di creare una nuova competizione per l’elite del calcio europeo è congelata, sospesa ma la sensazione è che i rapporti tra questi 12 club e le varie istituzioni del calcio siano per forza di cose compromesse e sanabili solo con un grande lavoro diplomatico Da capire soprattutto le posioni di Florentino Perez, vera mente e ideatore di questa competizione, e di Andrea Agnelli che è in queste ore ha dovuto incassare diverse critiche ma che per il momento non ha proferito parola. Il tentativo di questi 12 dissidenti non è andato a buon fine e resta al momento l’imbarazzo perché questo progetto ha generato solo un gran caos, ha sollevato un polverone, provocato un terremoto ma è finito ancora prima di iniziare.

 

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