Meno rischi per il cuore con le spezie
Marco Landucci
(Reuters Health) – Chi ama i cibi piccanti e fa poco uso di sale riduce potenzialmente i rischi di ipertensione e di patologie cardiovascolari. È quanto emerge da uno studio condotto in Cina e pubblicato da Hypertension.
La premessa
Seguire una dieta troppo ricca di sale comporta maggiori probabilità di sviluppare ipertensione e malattie cardiache, nonché un aumento del rischio di infarto, ictus e insufficienza cardiaca. Ma la determinazione della quantità ideale del sale nella dieta quotidiana è controversa, poiché alcune ricerche hanno dimostrato che anche in persone altrimenti sane che consumano troppo poco sale può verificarsi un elevato rischio di malattie cardiache, di ipertensione e di attacchi cardiaci. Alcune ricerche suggeriscono che la capsaicina, la sostanza chimica che conferisce ai peperoncini il loro sapore pungente, possono aumentare i sapori salati negli alimenti.
Lo studio
Zhiming Zhu e colleghi, della terza università militare di Chongqing, hanno condotto uno studio allo scopo di indagare sulla possibilità di ridurre il sale nella dieta e sostituirlo con le spezie, valutando anche gli eventuali cambiamenti della pressione arteriosa. Il team ha anche studiato se una maggiore consapevolezza sui cibi salati potesse in qualche modo ridurre l’assunzione di sale con la dieta.
Hanno così scoperto che quando i partecipanti non sceglievano piatti piccanti, cinsumavano una media di 13,4 grammi al giorno di sale. Ma quando desideravano e mangiavano piatti piccanti, l’assunzione media di sale era di soli 10,3 grammi al giorno. La pressione sanguigna sistolica era inferiore di 8 mmHg per le persone amanti degli alimenti piccanti rispetto agli individui con la tolleranza più bassa per spezie. Infine, la pressione arteriosa diastolica era inferiore di 5 mmHg per gli amanti delle spezie. “Il nostro studio dimostra che il piacere per il sapore speziato è un modo efficace per ridurre l’assunzione di sale e la pressione del sangue, non importa il tipo di cibo e la quantità di cibo”, ha dichiarato Zhiming Zhu autore principale dello studio.”Noi consigliamo a chi piace, di godere del cibo piccante ogni giorno. Non raccomandiamo però di mangiare cibo speziato a chi non tollera il sapore del peperoncino”.
I ricercatori hanno utilizzato anche tecniche di imaging per guardare l’insula e la corteccia orbitofrontale, le parti del cervello note per essere coinvolte nei meccanismi che sottendono la percezione del gusto salato. E hanno trovato che le aree stimolate dal sale e dalle spezie si sovrappongono e che le spezie aumentano l’attività cerebrale nelle aree attivate dal sale. Gli autori hanno aggiunto che questa attività aumentata rende le persone più sensibili al sale cosicché possano godere anche del cibo meno salato.
Gli autori stessi riconoscono che lo studio presenta alcuni limiti. Per prima cosa non trattandosi di un esperimento caso-controllo, non è possibile definire quale sia la spezia migliore da assumere per ridurre il consumo di sale o abbassare la pressione del sangue. Un altro limite è costituito dal fatto che i ricercatori si sono basati su indagini per determinare i consumi di sale dei partecipanti, ma non hanno condotto indagini più ampie sulla popolazione. Infine, è possibile che i risultati ottenuti su popolazioni cinesi potrebbero non corrispondere in altri gruppi razziali o etnici di altri Paesi del mondo.
Fonte: Hypertension 2017
Lisa Rapaport
(Versione italiana Quotidiano Sanità/ Nutri e Previeni)