Donne in ombra.
Oggi è il compleanno di Gemma, ovvero Gemma Donati maritata Alighieri. Moglie del sommo poeta, madre dei suoi figli. Invisibile perché di lei non esistono ritratti e si conosce poco. Se Beatrice, ipotetico amore di Dante, è un angelo, la povera Gemma è un fantasma.
Era una cugina dei Donati, il che vuol dire che veniva da una famiglia di spicco nella Firenze del tempo, che assieme ai Cerchi faceva il brutto e il cattivo tempo in città. Per questo il nostro Dante se la sposò, o gliela fecero sposare, perché il nostro sommo poeta allora era un giovanetto ambizioso e i matrimoni “bene” fanno comodo a chi voglia far carriera, specie in politica. Non si sa nulla della loro vita di coppia, e forse c’è poco da sapere. Erano matrimoni combinati in cui ciascuno dei due sapeva bene il ruolo da tenere: mettere al mondo gli eredi e poi ignorarsi il più possibile. Non si sa se fosse gelosa di Beatrice, ma la gelosia è un sentimento strano, e poi pure lei era forse abituata ai giochi letterari di società, e le corna, platoniche o meno, le donne erano istruite a sopportarle. Di certo quando il marito finì in esilio si guardò bene dal seguirlo, perché grande poeta (certo!), ma pure rompiscatole di massimo grado il nostro Dante doveva esserlo. Di certo, donna battagliera: ad un certo punto intentò una causa legale col Comune di Firenze per avere i soldi della sua dote, confiscati, chiarendo che il marito era stato condannato, mica lei, e quindi i suoi beni le spettavano. E la spuntò, perché era tignosa più di Dante, e tosta. Il che ce la fa diventare simpatica, perché d’accordo stare muta e sopportare, ma insomma almeno la Gemma nostra una cosa l’aveva chiara: puoi avere un marito sommo poeta, ma l’indipendenza economica te la meriti a prescindere, e lui vada dove vuole. (Pillole di Storia).
#edizioni2000diciassette
Maria Pia Selvaggio