Le Riflessioni di Maria Pia

D’Annunzio e le donne stanno come “pane e burro” o “pappa e ciccia”. Davvero innumerevoli le storie d’amore del “Vate”, terminate tutte tristemente per le “vittime”. D’Annunzio prosciugava il loro cuore e i loro risparmi, le faceva sentire dee, per appagare il suo narcisismo e poi le abbandonava, dopo averle spremute come limoni. Un “transito” …

Le Riflessioni di Maria Pia

Alle cinque del mattino, dopo una notte dolorosa, moriva, per coma diabetico, il poeta, scrittore, filologo Giacomo Leopardi. Non tutti sanno che fu anche un raffinato gourmet e ci ha lasciato una lista di quarantanove ricette, vergate su fogli ingialliti, creata negli anni felici che trascorse a Napoli dall’amico Antonio Ranieri, nell’ultima fase della sua …

Le Riflessioni di Maria Pia

Anche quest’anno alle prese con gli esami di maturità tra ansie, scelte e scartoffie. Anche quest’anno, abbiamo “nutrito” il programma con i “grandi” nomi (Leopardi, Manzoni, Carducci, Pascoli, la letteratura meridionalista, D’Annunzio, Pirandello), insomma, grassa la scelta. Ebbene…ogni anno che Dio comanda, su cosa si orientano, quasi in massa, i ragazzi? Italo Svevo o se …

Le Riflessioni di Maria Pia

Anche le galline volano; di notte, si mettono al sicuro dai predatori “storici”. “La saggia gallina disse al gallo mentitore: “tu vuò pazzià/ma qua c’è serietà/ vuoi sapè l’amara verità? Co l’altre galline, nun ce puoi annà/”. E tene raggione/, disse la volpe al gallo: Te conviene dì la verità, ma na verità buciarda/lacreme e …

Riflessioni di Maria Pia

20 lire, una bottiglia di latte. Zia Maria mungeva davanti a me la vacca. Mentre la mungeva, la vacca pisciava, alzando la coda e disegnando una traiettoria precisissima; nell’aria si mischiavano gli odori “arcigni” di paglia bagnata e piscio e un vapore fluttuante invadeva la stalla. Una corda doppia e annerita fissava la gola dell’animale …

Tra “Neorealismo e fotoromanzo”.

Tra “Neorealismo e fotoromanzo”. Il Neorealismo in letteratura durò un quindicennio, non ebbe vita lunga, ricordare “giorni funesti” in tempo di pace è faticoso. I sogni (soprattutto quello americano) addomesticarono il ricordo della guerra. Gli italiani e le italiane volevano dimenticare, non alimentare la memoria dei giorni terribili. E fu così che negli anni ’50 …