Le Riflessioni di Maria Pia

“Sei sorpreso?
Odo la scossa ed il boato di un tuono
le foglie si urtano dolci
tra la polvere e il vento.
Tocca a Noi
costruire il nido, in un’onda di Storia”. (m.p)

 

I fiori e le panchine, così come le parole, non servono a nulla contro la violenza di genere ed in genere. Bambine e donne ammazzate, detenuti seviziati e presi a bastonate, anziani maltrattati nelle case di cura, amanti, mariti, mogli che, in girandole viziose, si odiano silenziosamente, fino ad esplodere; genitori che ammazzano i figli e figli che ammazzano genitori. Un Medioevo di sentimenti, dove tacciono le voci del cuore e parlano quelle dei “demoni”.

Le istituzioni si appuntano medaglie sul petto concedendo presenze, la scuola vive un momento di impreparazione e disorientamento (tutto cambia, nulla cambia), la famiglia non è più un porto sicuro, gli affetti vanno e vengono in un turbinio scostumato. Quello che appare non è, quel che è non appare… Un’aristocrazia edonistica che non conosce il Piacere, ma si fa vanto del millantato credito dell’Io-felice, attraverso immagini corrotte dalla follia dell’esserci. Miseri noi, qual è la ragione di tanta indifferenza? Miseri noi, perché questo violento contrasto tra i principi proclamati da un’aristocratica anima avvolta da glamour e un’ingiusta insensibilità ben celata?

Valori fallaci, convinzioni illusorie posti in chiave interculturale, quando di universale non c’è nulla? Stiamo forse “acconciando” in malo modo le nostre azioni, affinché di esse non si veda il marcio? L’uomo e le sue azioni durano più della tomba, perché sulla storia di ogni uomo si costruisce il futuro.

Prostituire la coscienza nel circo, non fa di noi “artisti”. Solo la poesia può salvarci, solo i poeti possono indicare la saggia via della “sospensione”, quando il volo negli abissi è mortale. Ma voi, poeti, dove siete? Persi nel biasimevole ed eccessivo mondo del “ferro”, tra processori, schede e memorie Ram. E se tutto si spegnesse? (buon mercoledì, poi torno).
MP

IMG_2661