Tra Trump e Tramp…
Si scrive trump ma si legge “Tramp”. Inevitabilmente la pronuncia richiama un verbo e una parola. Il verbo “tramp” vuol dire “camminare con passo pesante” o “viaggiare a piedi”; la parola significa “vagabondo”. Per pura combinazione Trump vocabolo neutro, è anche un cognome, e si pronuncia “tramp”! Ultimamente ho intervistato un Tramp, un vagabondo. Abbiamo parlato a lungo. Viveva di espedienti, di piccoli lavori provvisori e, nei momenti di siccità, viveva sotto i ponti. Il suo bagaglio era contenuto in un carrettino, trainato a mano. Pochi vestiti, un sacco a pelo, una piccola tenda da campeggio, una gavetta, una borraccia, un piatto d’alluminio, un asciugamano, un rasoio Gillette e un pezzo di sapone. Procedeva a fatica, come se trascinasse un pesante bagaglio. Non conoscendo il suo nome gli chiesi: “Scusami tramp, spingi quel carrettino come se fosse carico di pietre…”. Tramp si fece una risatina, si arrestò e guardandomi di sottecchi rispose: “Tu mi chiami “Tramp”… si vede che conosci l’inglese…” “Nò” gli risposi “conosco qualche parola”. Tramp si fermò, si avvicinò al carrettino e, guardandomi fisso negli occhi disse: “Ora ti faccio vedere il mio pesante tesoro, le pietre miliari che mi porto appresso”, sollevò lentamente le poche cose in vista e rimasi stupito. Il fondo del carrettino era formato da un alto strato di libri, volumi e saggi tra cui spiccavano i nomi di Aristotele, Diogene Laterzio, Pitagora, Plutarco, Cicerone, Seneca, Platone… Rimasi attonito, a bocca aperta, senza pronunciare una parola. Era un “Tramp” istruito, laureatosi alla Bocconi che, un bel giorno, aveva abbandonato parenti e amici e aveva iniziato una vita da tramp. Visto il mio stupore il Vagabondo si fece una risatina, e poi: “Non ti devi stupire. In questi libri è scritto tutto ciò che i potenti della terra si ostinano a non fare. È la realtà di questo mondo che si sta avviando alla dissoluzione. È una conoscenza misconosciuta dai più, il rifiuto di una realtà catastrofica. Tra pochi mesi negli Stati Uniti d’America inizierà una tenzone politica all’ultimo sangue, sia che vinca Hilary o Trump. È la guerra tra una globalizzazione insensata e l’egoismo personificato. Ci sarà da piangere… è la fine!” Avevo in tasca la prima copia del mio libro “Italia, Nascita ed evoluzione…” Non ho avuto il coraggio di lasciargliela… ma dopo le prospettive future, visti gli ultimi avvenimenti internazionali e in previsione delle prossimei scadenze, mi riprometto di rintracciare Tramp… e chiedergli se approva la mia “Fine del Mondo”.
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