Perché questi fuggono? Di che cosa hanno paura?

BUFFONI! Il nostro pattugliatore “Diciotti” ha salvato un centinaio di migranti, quasi tutti Etìopi.
Dai tempi della Guerra d’Africa del 1887, fino al 1945 (58 anni), per volantà e occupazione organizzata da Casa Savoia, (re Umberto I 1878/1900 e Vittorio Emanuele III 1900/1946, re d’Italia e Albania e Imperatore d’Etiopia) l’Etiopia faceva parte dell’Italia. Su un esercito di 273.000 soldati, 182.000 erano Etìopi, tutti sotto la Bandiera italiana e a fianco dei militari di razza bianca, ariana e non ancora fascista. Morirono per la Patria 10.436, feriti 3.376, dispersi 41. Nel 1945 erano ancora Italiani! (mentre i Francesi operavano con la “Legione Straniera” formata da fuorusciti e fior di delinquenti) Ora il governo tentenna, si contraddice, non li fa sbarcare… ed ecco che le sinistre, la non sinistra di Renzi e la ex sinistra allo sbando, si scagliano contro questi incompetenti che non decidono la sorte dei poveri derelitti, italiani dell’impero Savoia dal 1887. La memoria e corta. Politici, radio, televisione, giornali, giornalisti, dibattiti, intervistatori evitano accuratamente di rispondere alla domanda più semplice ed sesaustiva: “Perché questi fuggono? Di che cosa hanno paura? Perché hanno fame? Chi sono i responsabili delle sevizie, stupri, assassinî, chi li deruba e li incatena in orrende galere? Perché questo succede in quasi tutta l’Africa, chi sono i veri mandanti, gli sfruttatori delle loro terre? Dai nostri politici un silenzio assoluto! Una collusione omicida. Da decenni i paesi (minuscolo) di questa sbracata Europa non fanno cenno di quanto sta succedendo in Africa. Sono tutti responsabili della morte di decine di migliaia di disperati affogati nel nostro “Mare Monstrum”. Il Vaticano “accoglie” ma non denuncia in maniera chiara e convincente chi sono gli organizzatori e responsabili di questa mostruosa globalizzazione della sofferenza!
I Paesi africani sono tutti aderenti all’ONU, e l’ONU è formato da 195 Stati Sovrani. Da più di settant’anni afferma di rappresentare una solida garanzia per il mantenimento di buoni rapporti tra gli Stati che ne fanno parte. afferma che lo scopo principale è il mantenimento di Pace, Sicurezza, Cooperazione economica, Rispetto dei Diritti Umani, Disarmo, disciplina degli armamenti, Uguaglianza tra Stati… Nel 1946, l’anno successivo alla costituzione dell’ONU, i cinque vincitori dell’Ultima Guerra Mondiale, (Inghilterra, Francia, Russia, Cina e Stati Uniti d’America) per rendere più snella l’organizzazione e preservare pace e sicurezza collettiva si riunirono a N.Y.
Quale fu la prima decisione? Eliminare la “Società delle Nazioni” fondata nel 1919 dopo la Grande Guerra del 1914/1918. Soci Permanenti della Società delle Nazioni erano: Inghilterra, Francia, Italia, Giappone e Stati Uniti… una Società che fallì tragicamente nel sangue e nella bomba atomica.
Questa volta, però, non dovevano fallire e così a N.Y. fondarono il “Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite” Dimenticarono, volutamente, d’indicare a chi fosse destinata la sicurezza: a tutti i cittadini del mondo? Ai poveri? Ai ricchi? Alle Multinazionali? Ai Fondi sovrani? Al neocolonialismo? Ai produttori d’armi? Al libero mercato?… No, quest’ultimo Trump non lo vuole… e quando un Presidente della “stazza” di Trump dice “no” (Patrimonio netto 3 miliardi di dollari) non esiste Società delle Nazioni o Consiglio di Sicurezza dell’ONU che tenga!
Il Consiglio è formato da 15 Stati. Cinque di questi, Cina, Francia, Russia, USA e Regno Unito (che combinazione!), si sono autonominati soci “permanenti”. È sufficiente che uno di questa magnifica cinquina ponga il veto, e le decisioni dei rimanenti 190 Paesi sono disattese. (Questo è uno dei motivi per cui Francia e Inghilterra costituoscono un ostacolo insormontabile alla costruzione di un’Europa Unita… (e decisero di eliminare Gheddafi e destabilizzare l’Africa). Con due mostri così l’Unione Europea va a farsi benedire … e i Paesi Africani, inconsapevoli, si trovano in balia di un’altra ONU (Organizzazione Non Umanitaria) Da decenni permettono lo sfruttamento anche di bambini di otto anni. Scavano con attrezzi di fortuna o con le mani in gallerie pericolanti, senza protezioni. Altri bambini, immersi in pozzanghere maleodoranti, fangose e infestate da pericolosi insetti, lavano il Coltan. Sono già morti a centinaia. Ma dal Coltan si ricava Colombio e Tantalio, due minerali essenziali ai nostri telefonini… e ai sistemi di puntamento dei missili!. Commercianti belgi (viva il re), inglesi e statunitensi esultano, e fanno soldi a palate su cadaveri di minorenni. Queste rapine, organizzate dopo l’ultima guerra, continuano in molti paesi dell’Africa, e in altre parti del mondo. Chi è costretto a rimanere, bambini compresi, è destinato ad essere sfruttato 12 ore al giorno per due dollari (così vengono trattati dalle “Multinazionali” dai “Fondi Sovrani” stranieri, compresi quelli Cinesi) Gli effetti di questo lurido neocolonialismo lo descrivevo diecianni fa… e mi hanno detto di stare zitto!
Le nuove democrazie europee, direttamente o in religioso silenzio per non disturbare i manovratori di questo scempio ideato per conquistare il mondo, hanno creato il neocolonialismo di rapina. In Etiopia è arrivata l’Inghilterra, che “scava” anche in Mali, Camereun, Tanzania, Angola, Malawi; Mozambico. L’Arabia Saudita, per non sprecare la poca acqua del sottosuolo per la produzione agricola, ha deciso di sfruttare in Etiopia un territorio grande come la Sicilia per coltivare riso, ortaggi e rose per le loro gentili donzelle. Cinque milioni di Etiopi stanno morendo di fame… e sono costretti alla fuga, e cadere nelle mani d’inpuniti assassini. Oltre l’Etiopia, l’Arabia Saudita ha fatto affari in Sudan, Tanzaniain e Kenya, e anche la Germania è in Etiopia. Gli USA, con altri otto compagni di merende, ha scelto il più gettonato e ricco Sudan. Potremmo continuare… ma è arrivata la Cina! Sta letteralmente colonizzando l’Africa. Ha molta fretta. Costruisce strade, ferrovie, porti per collegare la Madre patria. Esporta i suoi prodotti di bassa qualità e alta pericolosità a prezzi stracciati (giocattoli e abbigliamento) senza alcun controllo. Invade e specula nei mercati africani esportando petrolio, rame, oro, diamanti… e miliardi di tonnellate di legname. Sta distruggendo la fauna e la flora africana. Il programma cinese, già in parte realizzato, comprende la costruzione d’intere città per ospitare, ognuna, 500.000 abitanti. Le multinazionali hanno mostrato ai cinesi come si può facilmente corrompere le deboli strutture politiche degli Stati africani e procede speditamente nella “cinesizzasione” del Continente, necessaria per scaricare e sfamare 500 milioni di suoi cittadini. Ricordo negli anni sessanta un viaggio nell’ex Impero dell’AOI. Mentre parlavo con la guida si avvicinò un locale che, sentendomi parlare in italiano sbottò: “Italiano?” “Certo” gli risposi. Si fece una risatina e… “… ora governo, democrazia cristiana… quando comandava Lui… sì, eravate un popolo…” Ci rimasi male perché “Lui”, socialista rivoluzionario contrario alla fondazione di un partito, improvvisamente irretito da cattivi consiglieri e dalla monarchia, divenne inconsapevole strumento di emergenti, interessati, futuri, probabili padroni del mondo che da duecento anni stanno studiando l’organizzazione di tragedie: rivoluzioni, guerre, attentati, eliminazione delle democrazie (tante e litigiose) e della sovranità monetaria per arrivare alla supremazia assoluta tramite il controllo del mercato e della finanza Già dieci anni fa era in pieno sviluppo la più vergognosa rapina al Continente Africano:
Inghilterra: Mali, Camerun, Etiopia, Tanzania, Angola, Malawi, Mozambico Arabia Saudita: Sudan, Etiopia, Kenya, Tanzania,
Cina: Camerun: R.D.Congo, Tanzania, Zambia, Mozambico Corea del Sud: Madagascar, Sudan
Egitto: Sudan
Emirati Arabi: Sudan, Etiopia
Germania: Etiopia
Gibuti: Malawi
Giordania: Sudan
Kuwait: Sudan
Qatar: Sudan, Kenya
Svezia: Mozambico
USA: Sudan (il più ricco e gettonato)
Sudafrica: Congo….
E ora la piaga, assistita dall’ONU, si sta irrimediabilmente espandendo con la generale rincorsa alla devastazione del globo e all’irreversibile disastro ambientale…