Oggi è una splendida giornata! Finalmente sono riuscito a ricuperare, nell’enorme caos della soffitta, una quarantina di carte topografiche della Grande Guerra, realizzate nel 1912 per il Regio Esercito Italiano.
Lo zio Gaetano, richiamato nella 15/18 quale sottotenentino di artiglieria, le aveva in dotazione, e non so per quale strano motivo erano finite, sessantotto anni fa, nel trasloco da Vicenza a Torino. Lo zio, oltre alla Grande Guerra, era stato richiamato nell’ultima Guerra Mondiale e, finito in Russia, era sopravissuto alla battaglia di Stalingrado, rientrando in Italia indenne. Giunto in Patria sfuggì miracolosamente a una pattuglia tedesca, e non fu internato in Germania.
Quelle carte topografiche erano essenziali per ricostruire il punto esatto dove, invece, sparì mio nonno, padre di mio padre, scomparso a trentasette anni in Slovenia sul monte Rombon al primo assalto alla baionetta contro le mitragliatrici dei “cruki”. Mio nonno, Milite Ignoto, aveva lasciato a casa, a Rivarolo Canavese, la moglie Margherita, che rimase sola e senza un soldo ad allevare cinque bambini (mio padre, il più vecchio della prole, aveva quattordici anni.) Le due guerre mondiali, la tragica morte del nonno, e in seguito di mio padre, sono vicende che accomunarono milioni di famiglie in tutto il mondo. Negli anni trenta si nasceva “Figli della Lupa”, e il caso volle che dovessi concludere la vita di lavoro con la Lupa del Banco. Altre memorie pungenti e interessanti mi spinsero e mi spingono a scrivere… e liberare il cervello dal “Grande Libro dei perché?”… molti senza risposta, considerando il progressivo degrado del mondo che ci circonda…