Nel 1948, quando a diciassette anni migrai con mio fratello a Torino (la terra di mio padre morto nel 1943) scesi alla stazione di Porta Nuova dal treno proveniente da Venezia ci trovammo sommersi da una folla di “migranti” provenienti dal profondo Sud. Era una parte del Regno delle due Sicilie che, dopo l’unità territoriale del 1861, cercava disperatamente, dopo 87 anni di abbandono, miseria e migrazioni all’estero, di trovare un posto al sole nelle terre più fortunate del Nord. Purtroppo l’imprevidenza dei nostri politici lasciò invariata la legge che prevedeva l’obbligo di soggiorno cautelare, in Comuni diversi, di imputati di reato di mafia. Dopo pochi anni le notizie che provenivano da località turistiche parlavano di insediamenti mafiosi che, tramite manipolazioni e compiacenza di politici locali, riuscivano ad ottenere il permesso di edificabilità di terreni agricoli, soggetti a vincoli paesaggistici o pericolosamente esposti a calamità naturali. Parte del merito di questi improvvisi mutamenti di edificabilità, si sussurrava, era ottenuto grazie al coinvolgimento di pericolosi confinati in soggiorno obbligato previsto dalle norme di legge. La Mafia ringraziava! Questo modo di “curare” il territorio m’indignava moltissimo, e lo scrivevo.
Dal 1950 al 2012 le catastrofi naturali e ambientali causarono novemila morti e l’esborso statale di somme enormi per ripristinare, provvisoriamente, i danni che uno Stato previdente avrebbe messo in sicurezza per tempo e con minor spesa.
Cinquant’anni dopo la Liberazione, con referendum abrogativo approvato a larga maggioranza dai cittadini, questo sconcio del soggiorno obbligato ad esponenti della criminalità organizzata venne eliminato. Troppo tardi! La criminalità ha preceduto la politica ed è talmente organizzata che ha avuto il tempo di beffare l’improvvido Stato, modificarsi, mettersi il doppio petto, i polsini d’oro e confondersi con il fior fiore della società. Ieri sulla 7, nel programma “In Onda”, ho udito l’avvocato Bruno Naso, difensore di Buzzi e Carminati, che sottolineava la sprovvedutezza della politica per aver lasciato crescere, attecchire e proliferare la mafia grazie a quel provvedimento osceno. Ma l’Ordine degli avvocati, della Magistratura, i nostri politici… perché non hanno mai preso in considerazione tali pericoli? Per quanto riguarda gli interventi, puntuali, del nostro Tonino nazionale (l’avv. Antonio Di Pietro) mi sono chiesto perché, dopo aver affondato la Prima Repubblica nell’operazione “mani pulite”, anziché seguire le orme di Don Sturzo oppure, più tardi, battersi per l’applicazione del Testo della risoluzione approvata in plenaria dal Parlamento Europeo il 6/04/2011 e, di conseguenza, proporre modifiche all’art. 49 della nostra Costituzione per uniformare e legalizzare democraticamente la costituzione di un partito, ha ritenuto di creare un suo partito nelle orme poco rassicuranti dell’art. 49? Oggi i partiti possono essere “proprietà privata”, privi di controlli contabili, in mano ad istrioni o improvvisati imbonitori… Ma ciò che preoccupa maggiormente nel controllo del territorio, e nessuno dei due conduttori televisivi e i due legali presenti alla discussione hanno evidenziato, è l’estrema correlazione dei danni provocati dall’obbligo di soggiorno obbligato dei mafiosi… e l’assegnazione di decine di migliaia di profughi, dall’identificazione dubbia, sparsi in piccoli gruppi in centinaia di piccoli comuni, affidati a un controllo sommario di dubbie organizzazioni. Questi provengono da zone di guerre tribali o di fanatismo religioso, molti sono muniti di cellulari perennemente accesi… Dopo il recente allarme lanciato dagli USA sulla possibilità d’infiltrazione di migliaia di non pentiti guerriglieri, o di loro fiancheggiatori, lascio a Renzi, Berlusconi, Salvini, Grillo & Co. le possibili , catastrofiche conseguenze… e ai due conduttori televisivi e ai loro ospiti di raccontarci quali sono le loro preoccupazioni: la gente, gli elettori vogliono sapere anche questo. Perché Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia fanno le barricate? Perché alle nostre frontiere è rinato l’Impero Austro-Ungarico? Perché Polonia, Ungheria, Cecoslovacchia fanno le barricate? Perché alle nostre frontiere è rinato l’Impero Austro-Ungarico? Era meglio il soggiorno obbligato dei mafiosi? Perché Inghilterra, Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, Svizzera, Francia, Spagna Germania non hanno mai attuato il blocco dei mafiosi… ed oggi si preoccupano degli “extra comunitari”? Sono tutti impazziti?
Antonio Baudino