La Brexit va per le lunghe… e così l’Inghilterra è costretta a eleggere i suoi rappresentanti in Europa. La Televisione di Stato ha trasmesso in diretta la cerimonia d’apertura dell’ingresso della nuova rappresentanza. Appena iniziano le prime note dell’Inno Europeo (Inno alla Gioia di Ludwig van Beethoven) l’Assemblea, all’unisono, scatta in piedi, mano sinistra sul cuore! Tutti in piedi? Sì! – Tutti mano sul cuore? No! Impossibile! Quelli che affollano l’emiciclo superiore, gli inglesi, non hanno mostrato il cuore, si sono alzati “di schiena, mostrando ai colleghi europei il deretano! Fosse stato presente, Dante avrebbe esclamato: “potius quam quatere cordem, ostentaron terga, et col cul fecer trombetta…”
Come fu possibile un cotal comportamento? Un nobil popolo, uso da secoli a una ferrea disciplina, a rigidi cerimonialì, un’etichetta signorile e rispettosa pretesa in patria e nelle secolari colonie, da sempre applicata anche all’estero. Ma i tempi cambiano sempre più velocemente. Inghlterra, figlia di Brutus, per secoli, fino a metà del 1800 la prima Potenza Mondiale sta perdendo il primato. Oggi, tolti gli Emirato Arabi, la lotta per la Supremazia Mondiale si combatte tra Russia, USA, Cina… e sta emergendo anche l’India. Gli staterelli europei perdono colpi: alcuni vorrebbero competere con quei colossi! Illusione! Anche la Merkel inizia a tremare. Da soli, con le nostre idee di grandezza e superiorità affonderemo tutti nel Mditerraneo assieme a milioni di diseredati, depredati, allontanati dalle loro terre dall’ingordigia di Fondi Sovrani e Multinazionali. L’Inno alla Gioia si sta trasformando in un “De Profundis. Meglio la Messa da Requiem, il Dies Ire di Verdi Motivo di questa tragedia che avanza? Abbiamo dimenticato la nostra genesi, i nostri Padri, coloro che hanno marcato con un’impronta indelebile il nostro sangue! Siamo eredi della stirpe di Ilion! Enea, fuggito da Troia assieme ad Antenore e al figlio Ascanio, Approdò in Sicilia. Qui fondò Segesta. In seguito proseguì per il Lazio e sposò Lavinia, figlia di Antenore. Costeggiando le coste adriatiche goiunse alle foci del Po. Inoltratosi nella pianura Padana edificò Padova. Altri Iliensi si stabilirono in Sardegna centro-meridionale. Ascanio costruì Alba longa dove regnò a lungo. Lasciò il potere a Proca. Il figlio del re Proca, Amulio, usurpò il trono al fratello maggiore Numitore e uccise tutti i figli maschi del fratello. L’unica sorella, Rea Silvia, pe evitare che avesse figli la costrinse a diventar vestale. Ma il Dio Marte s’innamorò e nacquero due gemelli: Romolo e Remo. La storia continua con un fratricidia: Romolo uccide Remo! Intanto Bruto, figlio di Ascanio e nipote di Enea, attraversò la Gallia e, superato il mare approdò nella più grande isola di quell’arcipelago, gli piacque e si proclamò re. Il nome di quella terra? Britannia! Non esiste Paese scandinavo o dell’Europa continentale immune dall’impronta genetica lasciata dai discendenti di Troia. Le bugie di Laomedonte, le atrocità commesse da Amulio, l’uccisione di Remo fanno parte della nostra eredità genetica. Siamo tutti discendenti da Ilion (Troia) – È inutile che inglesi, francesi, tedeschi s’illudano! Anche la Merkel lo ha capito, e sta tremando! Siamo tutti figli di Troia e se non ce lo ficchiamo bene in testa, e continuiamo a considerarci “esseri superiori”, anziché Unione Europea diverremo terra di conquista, come abbe a dire, anni fa all’ONU, il Presidente di un grande Paese Arabo, parole ripetute non molto tempo fa da Herdogan: “… noi non abbiamo bisogno di fare la guerra, conquistereno l’Occidente con il ventre delle nostre donne”…
Antonio Baudino