Catalogna (Spagna) –
Catalogna (verdura) Caro Signor Presidente Carles (Puigdemont) ho assistito, televisivamente, all’assalto di mille forsennati “Carabineros”, scatenati contro inermi suoi cittadini. Non so come abbia fatto Sua Eccellenza il presidente del consiglio spagnolo Mariano Rajoy a risuscitare quel migliaio di militari creati nel 1829 dal re Ferdinado VII di Spagna, che nel 1940 il generalissimo Franco li trasformò nella Guardia Civil… e ora ce li troviamo in Catalogna! Siamo tutti “europei”, bastonati e bastonatori! Parlar d’Europa mi vien da risere, o meglio, da piangere a veder picchiare donne e uomini, giovani e vecchi. Il trattato di Schengen del 1990 segnò la fine delle economie più deboli e mal governate… ma non è di questo che voglio parlarle. Voi pretendete ora di staccarvi dallo Stato Spagnolo tramite un “referendum” popolare. Siete sette milioni e cinquecentomila abitanti, mentre la Spagna ne conta circa 46,5 milioni. Siatene certi, gli altri Paesi europei non vi aiuteranno! A noi italiani nel 1860 andò molto peggio! L’Italia comprendeva una dozzina di Stati Sovrani, con una popolazione di circa 21,8 milioni di cittadini, diversi per usi, costumi, lingue e dialetti. ll Regno Sardo (Piemonte e Sardegna) che contava 3,8 milioni di abitanti, assoldò un condannato a morte, raccattò un gruppo di mercenari e, con soldi e armi inglesi, li armò e affittò due navi. Senza dichiarar guerre e sporcarsi le mani, di fronte a un’Europa indifferente, il re cospiratore e il suo primo ministro affidarono a quei bravi il compito di massacrare mezza Italia. Finite le stragi, gli stupri, gli incendi, le fucilazioni, le rapine… decisero di indire un referendum (lo chiamarono plebiscito), non le racconto con quale segretezza e libertà furono organizzati i seggi… Come vede, Signor Presidente, e successo di peggio… e per il futuro non “tengo buone speranze”. Tanti sinceri auguri a Lei e al suo Popolo…
Antonio Baudino