“Urlo rosa” di Rosanna Rivas

 

Urlo Rosa
Infibulate, lapidate, rimaste sole dopo la perdita di un marito o di un figlio, le figure di donna che emergono in questa pregevole antologia di poesie e racconti di Rosanna Rivas sono unite, da Oriente ad Occidente, come in un sol popolo, in quel cupo universo di dolore, sofferenza e mutilazione fisica, psicologica ed esistenziale in cui la società degli uomini spesso le confina. In versi e in prosa l’autrice si fa interprete di questo grido rosa, disperato e tragico, che si leva da ogni angolo del mondo, da quello più truce e oscuro del fanatismo religioso a quello più illuminato e laico delle cosiddette società avanzate.

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 Alcune Poesie tratte da “Urlo Rosa”
Bambina infibulata

Tu bambina attraversi la foresta
tu corri e felice tieni la mano
non conosci il buio

le tenebre ti stanno avvolgendo
ecco che la tua aguzzina si avvicina
e prende il tuo dolce sorriso

l’inganno non ti da più scampo
sei vestita di bianco sei nella capanna
l’aguzzina ti tocca le braccia ti avvolgono

il ferro tagliente ti penetra ti taglia
le tue urla smuovono le foglie
ti agiti non hai più forza

il tuo sangue scorre sulla terra
il tuo capo è chino sulla lacrima
tutto è ora immobile
sei sempre bambina tu sei me io sono te
non sei donna sei la nostra bambina

Dedicata a tutte le bambine infìbulate

Bambina infibulata

Tu bambina attraversi la foresta
tu corri e felice tieni la mano
non conosci il buio

le tenebre ti stanno avvolgendo
ecco che la tua aguzzina si avvicina
e prende il tuo dolce sorriso

l’inganno non ti da più scampo
sei vestita di bianco sei nella capanna
l’aguzzina ti tocca le braccia ti avvolgono

il ferro tagliente ti penetra ti taglia
le tue urla smuovono le foglie
ti agiti non hai più forza

il tuo sangue scorre sulla terra
il tuo capo è chino sulla lacrima
tutto è ora immobile
sei sempre bambina tu sei me io sono te
non sei donna sei la nostra bambina

Dedicata a tutte le bambine infìbulate
Dolore e Sangue

I tuoi occhi neri
I tuoi capelli lunghi
c operti dal velo
il deserto è vicino
ma è quello del martirio
il vento è forte
la folla è tanta
i maschi avanzano
tu sei già in terra arida
le mani legate,
non hai colpa,
non hai scelta
la vita è vento l
le bianche pietre ti arrivano
violenza e orrore
non c’è pietà per te
piangi urli
dolore e sangue
scendono sul tuo capo
che soccombe
ma tu non sei Veronica
i tuoi carnefici non sono
il Cristo Risorto
pietà e perdono
pietà e perdono
pietà e perdono
Michelina Di Cesare

Giovane e bella
audace donna
portavi pace
il tuo pensiero
era orgoglio
stretta al cuore
la tua terra
tu difendesti fino
all’ultimo respiro
arrivarono erano tanti
il loro corpo fetido
ricolmo di larve
parassiti di donne audaci
e poi ancora altri e
violenza coprì la tua dolce
età
il respiro si fece lento
sangue e coltelli sul tuo petto
ignuda agli occhi di tutti
e ancora fu violenza
poi la terra che baciavi
ti lasciò andare
e riso e tumulti
soldati di morte
non ci fu pietà
ora sei paladina
eroina e corri sulla tua terra
verrà riscatto
vicina è l’alba
e tu sarai regina
Pontelandolfo, 14 agosto 1861

Tu giovincella attraversi il bosco
allegra e danzante nella notte,
fra poco è festa, ma tu stai
attraversando il dolore
tu corri e felice batti le mani
non conosci il buio ma
le tenebre ti stanno
avvolgendo, non hai più tempo
il tuo nemico sta marciando
ecco che il tuo orco
si avvicina e prende il tuo dolce
sorriso, l’inganno non ti da più scampo
l’aguzzino ti tocca, le sue braccia
ti avvolgono, le tue urla smuovono
le foglie, ti agiti, non hai più forza,
il corpo fetido del soldato
ti schiaccia, il tuo capo è chino
il tuo sangue scorre sulla terra
ora tutto è immobile, tu non sei
donna sei sempre la nostra giovincella
OGGI
sei docente, sei medico
sei migrante, sei americana o
canadese, ma sei tornata libera,
di nuovo corri e felice
batti le mani, ora sei donna
sei me e io sono te tu donna
di Pontelandolfo

Liberamente tratto dalla storia vera di donne violentate e uccise all ’alba del 14 Agosto 1861

Terremoti

Cuori di donne
Coraggiose
Amate
bambine cresciute
l’amica che non ritorna
banco vuoto
foto di anni perduti
e sempre dolore
e pianto
abbraccio di donna
sarà speranza
e rinascita
tu porterai il
lume di un tempo
indimenticabile
a te il futuro
terremoti di vita
saranno
con te l’albero della vita
il seme e il canto