Poesie scelte da Renato

“Tu sei il mio destino”

Tu sei il mio destino.
Noi non ci apparterremo mai fisicamente,
ma ci apparteniamo mentalmente.
Tu ti sei immerso nei miei abissi più profondi,
io nei tuoi, siamo schiavi l’uno dell’altra.
Anche se non nella carne,
sei il mio uomo nei miei ricordi,
nei miei sogni, nelle mie speranze.
E’ questo che mi lega a te.
Una parte di te è in me.
Anche se tu te ne andassi,
quella parte resterebbe.
In me c’è una tua forma.
Io sono la tua impronta, tu sei la mia,
nessuno dei due può esistere
separatamente dall’altro.

Éric Emmanuel Schmit


 

 

“Quando i genitori invecchiano”

Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere…
lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino…
lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere…
lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti…
lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita…
lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu…

Lasciali vivere e cerca di renderli felici l’ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo.

Pablo Neruda


 

“Elogio dell’umiltà”

L’umiltà non fa rumore.
Camminavo con mio padre, quando all’improvviso si arrestò ad una curva e dopo un breve silenzio mi domandò: “Oltre al canto dei passeri, senti qualcos’altro?”.
Aguzzai le orecchie e dopo alcuni secondi gli risposi: “Il rumore di un carretto”.
“Giusto – mi disse –. È un carretto vuoto”.
Io gli domandai: “Come fai a sapere che si tratta di un carretto vuoto se non lo hai ancora visto?”.
Mi rispose: “E’ facile capire quando un carretto è vuoto, dal momento che quanto più è vuoto, tanto più fa rumore”.
Divenni adulto e anche oggi quando vedo una persona che parla troppo, interrompe la conversazione degli altri, è invadente, si vanta delle doti che pensa di avere, è prepotente e pensa di poter fare a meno degli altri, ho l’impressione di ascoltare la voce di mio padre che dice: “Quanto più il carretto è vuoto, tanto più fa rumore”.

Bruno Ferrero


 

“La felicità”

Una poesia di Jack Hirschman che ci parla della felicità. Davvero difficile restare indifferenti di fronte a queste parole.

C’è una felicità, una gioia
nell’anima che è stata
sepolta viva in ciascuno di noi
e dimenticata.
Non si tratta di uno scherzo da bar
né di tenero, intimo umorismo
né di amicizia affettuosa
né un grande, brillante gioco di parole.
Sono i superstiti sopravvissuti
a ciò che accadde quando la felicità
fu sepolta viva, quando essa
non guardò più
dagli occhi di oggi, e non si
manifesta neanche quando
uno di noi muore – semplicemente ci allontaniamo
da tutto, soli
con quello che resta di noi,
continuando ad essere esseri umani
senza essere umani,
senza quella felicità.