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Volta&Gabbana si separano: il trasformista Di Maio si separa dal contorsionista Conte. I due mutanti hanno percorso insieme la parabola del tradimento: prima con Salvini, poi col Pd, quindi con Draghi pur di non andare al voto. Ora Conte sposa da avvocato la causa del Movimento 5S ma non sβazzarda a rompere col governo, altrimenti il voto sbaracca i grillini. E Di Maio si fa euro-atlantico, draghino e centrista, tra Mastella e Mattarella e si fa il suo partitino.
Fregoli e Zelig, statisti acrobatici, specialisti nel salto multiplo della quaglia.
Quando Giggino apparve da cucciolo di Grillo in Tv, ascoltandolo e vedendo i suoi modi e il suo costumino, gli predicemmo il futuro che poi sarebbe il nostro passato: diventerà democristiano, se non si offendono i democristiani. Così è stato.
Conte, se fosse stato al governo lui, sarebbe stato euro-atletico come il suo piΓΉ furbo gemello transgenico; ma standone fuori, serbando rancore per la sua cacciata da Palazzo Chigi e dovendo rappresentare la clientela grillina, ha fatto la voce grossa per poi uscire con la coda tra le gambe. Alla fine Γ¨ rimasto nel governo e nella maggioranza, votando per le armi. E allora per cosa si sono divisi? Per la ridicola ragione del secondo mandatoβ¦ Ma dai, fatela finita con questa pagliacciata. Alla fine, lβunico grillino coerente Γ¨ Ale DiBattista, che Γ¨ fuori dal Movimento ma rappresenta lo spirito originario, confusionario ma coerente. Dovrebbe essere lui il leader del Movimento, pur ridotto a partitino d’opposizione. Γ lβunico in questa vicenda a uscirne a testa alta; magari vuota ma alta.