Vittorio, esci dalla gabbia del potere

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Sul caso Vittorio Sgarbi che sta montando ormai da diversi giorni sui media e nei territori della politica, non dirรฒ nulla nel merito delle accuse, della sua autodifesa, delle contestazioni che gli fanno, non avendo in mano elementi di giudizio sufficienti. Perรฒ permettetemi di dire solo una cosa, che giร  dissi pubblicamente, preventivamente e che ho ripetuto direttamente a lui, in tutta amicizia: ma perchรฉ si ostina a collezionare incarichi pubblici, a fondare partiti, a fare il sottosegretario e magari il ministro, il sindaco e lโ€™assessore, il candidato su tutte le ruote?
Sappiamo giร  che i suoi incarichi politici finiscono male, sโ€™impelaga in tanti pasticci, litiga con i ministri in carica e con i partiti e i governi; poi le lunghe, estenuanti trattative Stato-Sgarbi, Partito-Sgarbi, Presidenti-Sgarbi, le querelle e le querele, i mass media che ci bagnano il pane e i magistrati che si accaniscono appena vedono Sgarbi in un ruolo pubblico. Ma che bisogno ha lui di avere quella fettina di potere, quella fascia tricolore, quei privilegi, e soprattutto quella notorietร  di carica?
Sgarbi รจ Sgarbi, รจ un personaggio, una personalitร  che basta a se stessa, ogni incarico lo diminuisce e lo espone ad altro tipo di giudizio, fa risaltare incoerenze, difformitร , abusi tra pubblico e privato, prima ancora che conflitti dโ€™interessi, Sgarbi รจ una delle piรน belle intelligenze libere che ci sono in giro, uno dei rari conoscitori dโ€™arte e oratore dโ€™eccezione, un critico raffinato e acuto, capace di cogliere quel che molti suoi colleghi neanche riescono a intravedere. Quando parla dโ€™arte fa innamorare il pubblico e rende piรน grandi i grandi di cui parlaโ€ฆ Perchรฉ sente il bisogno di quella poltrona meschina, quella collezione di incarichi, quel fregio/sfregio istituzionale? รˆ da lรฌ che cominciano quasi tutti i suoi guai. Se restasse a piede libero, a mente libera, nel suo spettacolare egocentrismo cosmico, fuori registro, gli si riconoscerebbe la libertร  dellโ€™artista e la sregolatezza del talento. Saremmo tutti piรน indulgenti. Ma questo accanirsi con la politica e con le istituzioni, fondando pure ego-partiti, รจ gravemente dannoso anche per lui. Glielo dico con tutto lโ€™affetto che ho per lui, nel nome della nostra ormai antica amicizia, e con tutta lโ€™ammirazione per il suo talento d’eccezione. Vittorio, liberati dalla camicia di forza dei governi, passa al bosco, datti alla macchia, vivi dโ€™arte, lascia i Palazzi e i loro abitanti.

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