Vitelli d’oro

Vitelli d’oro

Vitelli_doro_00-150x150È tutta questione di… onnipotenza.

In questo periodo storico mondiale, siamo nelle condizioni di riflettere e meditare con una rinnovata consapevolezza. Nelle prossime settimane, in questo blog potrete leggere una serie di pensieri e ragionamenti proprio su questo tema. Non ho intenzione, come ho sempre scritto, di insegnare qui qualcosa a qualcuno (insegno già in altre sedi), mentre desidero utilizzare i tempi che stiamo vivendo (con tutte le loro limitazioni) per esporre semplicemente le mie considerazioni. Quindi, non vanto nessuna pretesa: non desidero essere giusto, mentre farò il possibile per essere vero.

Fatta questa premessa, veniamo al primo tema che il Covid-19 sollecita nella mia mente, ossia la corsa all’oro, il famoso bene rifugio della nostra demente umanità.

Le borse crollano, e continueranno a crollare ovunque, sino a quando si fermeranno in base, appunto, alle decisioni che i nuovi cercatori d’oro prenderanno. Sono proprio gli investitori che determinano l’andamento della nostra qualità di vita, e noi, supini come imbelli tremebondi, seguiamo le loro indicazioni. Si tratta di esserne più o meno coscienti. Ma, in questi momenti, la coscienza è qualche cosa da zittire il più possibile, perché potremmo, altrimenti, farci una serie di domande sui nostri scandalosi e disgraziati comportamenti verso la Natura. E, si sa, è meglio non farlo, tranne qualche volta, quando per sbaglio vediamo i documentari dedicati al mondo animale e vegetale, e a come lo stiamo irreparabilmente aggredendo da secoli.

Tornando quindi ai vitelli d’oro della finanza, se le cose procedono come sembra stiano andando, è probabile che le riserve d’oro dei finanzieri vadano ad appesantire le loro stesse casse da morto. Accaparrarsi l’oro senza poterlo utilizzare, convertirlo in altro, oppure comprare e vendere, mi sembra ben poco intelligente e certo non remunerativo. Certo, alla base di tutto questo vi è la presunzione megalomane umana che sconfiggeremo il virus in breve tempo. Ma, in realtà, proprio dal punto di vista della statistica medica e della scienza non possiamo ancora fare nessuna univoca previsione. Sono molte le ipotesi degli scienziati.

Dal mio punto di vista, antropologico ed evolutivo, dobbiamo attendere che il Covid-19 si diffonda su tutto il pianeta, affinché ogni essere umano, dopo averlo incontrato, sviluppi nuovi anticorpi. Avviene così da sempre, e non dico nulla che non sia già noto alla scienza.

In conclusione, dunque, cominciamo a chiederci seriamente quali siano i veri beni rifugio, e se non sia il caso di limitare le nostre convinzioni e certezze, specialmente ritenendo che la nostra specie sia come un super-man collettivo, in grado di combattere e vincere in poche mosse.

Ecco, io sto proprio riflettendo su questo: qual è il mio vitello d’oro?

Lo so, ossia questa situazione me lo conferma: è una coscienza tranquilla, quella secondo cui cerco di fare del mio meglio tutti i giorni per essere degno di questo paradiso terrestre, popolata dagli esseri umani, da animali di altre specie, e da una ricchissima flora. Consapevole, certo, dei miei molti errori (e persino di quelli che non ricordo più…), ma con un vitello che non è d’oro.

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).