Utili migranti
È tutta questione di… ipocrisia.
Ora, con il nuovo Governo in dirittura d’arrivo, perché mancano ancora le nomine dei sottosegretari di Stato, (130 candidati per 45 posti), cominciamo ad assistere alla tanto desiderata svolta #PD, rispetto alla antica e “malsana” alleanza tra Lega e M5S. E quali sono le prime considerazioni che possiamo fare, se non quelle che derivano dalle notizie che si hanno sui rapporti con l’Unione Europea? Una notizia interessante riguarda le nuove (ma comunque vecchie e consolidate…) indicazioni economiche che riguardano i migranti.
Vi sono politici nostrani, o comunque rappresentanti di istituzioni significative, che sostengono l’importanza del lavoro dei migranti, e da molto tempo, come potete leggere qui, e l’Europa, stando alle ultimissime notizie che giungono da Bruxelles e dal Presidente Conte, vuole affrontare la questione con maggiore determinazione, almeno a parole.
Bene, allora, dal mio punto di vista, come sapere antropologico-mentale, la questione dovrebbe essere risolta definitivamente, ma a livello di pensiero a monte, di strategia politica europea ben precisa, rispetto alle situazioni esistenziali che abbiamo in Africa, partendo da una assunzione di responsabilità chiara, precisa e, a questo punto, evidente.
Cosa voglio dire? Voglio dire che dobbiamo partire dall’idea che nessun europeo vuole davvero aiutare queste persone a migliorare le loro condizioni nei loro Paesi di origine. In altre parole, degli africani e dell’Africa non interessa niente a nessuno, e non solo dal punto di vista dello sfruttamento economico (i cinesi e i francesi, a questo proposito, docent…). Se questo è vero, come sembra sempre di più e come la storia del Franco Francese Africano (CFA) dimostra ampiamente, allora mi sembra giusto dire le cose con coraggio. Ossia, non permettiamo che agiscano le ONG, rispetto ad imbarcazioni e con vite umane a rischio, ma andiamo, tutti noi europei, a prelevare con aerei di Stato questa povera gente, e portiamoli da noi, affinché lavorino i campi, vadano a pascolare le capre e le pecore, diventino ottimi badanti, e sistemiamoli sul serio. Non apriamo i porti per sottoporli, una volta entrati, al caporalato meridionale e nordico. Mettiamoli a posto sul serio, visto che i loro dittatori sono foraggiati con i nostri soldi, e proprio a loro vendiamo le nostre armi, Italia in testa, in prima linea.
Inoltre, non è sufficiente prelevarli, ma dobbiamo anche decidere “chi scegliere di prelevare”, ossia: donne fertili e sane, donne non fertili ma utili come badanti, maschi sani e robusti, con un livello approssimato allo zero di consapevolezza personale, affinché lascino genitori vecchi e mogli inutili nel loro Paese di origine, per farsi un futuro qui.
Si, un’altra forma di eugenetica socio-politica, culturalmente decisa da una Europa che continua a schiavizzare, in forme contemporanee, gli altri, per dare lavoro a qualcuno di noi, far pagare qualche tassa in più, mentre solo pochi africani avranno la possibilità di studiare sul serio, perché le tasse universitarie e gli impegni economici per studiare sarebbero comunque gravosi, visto i lavori che proponiamo loro.
Ma non tutta l’Africa è soggiogabile con il nostro potere attrattivo, perché abbiamo fortunatamente anche un’altra Africa, che vuole il bene dei propri autoctoni, e che cerca di darsi da fare per migliorare davvero, e sulla base di politiche attive verso il lavoro, la condizione esistenziale in loco. Lo possiamo leggere qui, relativamente al Forum Mondiale sull’Africa.
Ecco perché, resto letteralmente schifato del nostro, intendo come europei, ipocrita atteggiamento mentale verso il problema migratorio.
E lo resto, senza ulteriori parole.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info)