Una visione diversa
È tutta questione di… futuro.
Vorrei proporvi una visione alternativa di ciò che sta accadendo in questo periodo nel mondo.
Partiamo da alcuni presupposti metafisici e fisici assieme. Cercherò di essere chiaro il più possibile, perché ciò che state per leggere lo richiede. Non vorrei che l’interpretazione – che presento come possibile e sulla quale vorrei discutere con voi – venisse fraintesa, oppure mistificata, classificandola come fideistica. No, la mia visione è stata scientificamente discussa, e sulla base di principi teorici che si rifanno ad un precisa interpretazione del Cosmo.
Il caro amico Paolo Manzelli ci ricorda che i geni necessari alla produzione di proteine sono circa il 2.0 % del DNA. Quindi, la maggior parte del genoma svolge altri compiti (di comunicazione), utili a regolare coerentemente le funzioni vitali dell’uomo. Alla complessità evolutiva del DNA umano ha contribuito l’intrusione di sequenze di “DNA -virale”. Alcuni scienziati ritengono che circa il 10% del genoma umano derivi dalla inserzione, nel materiale genetico, di antichi virus, diventati incapaci di replicarsi utilizzando le funzionalità riproduttive del genoma Umano. Secondo tali studi, è quindi probabile che i nuovi virus svolgano il ruolo di stimolare il modellamento di rinnovate funzionalità del sistema immunitario, per incrementare livelli più elevati delle capacità Umane.
La riflessione fondamentale che suscitano in me queste parole è la seguente.
Gli aspetti materiali, fisici e concreti, della nostra esistenza sono l’estroflessione di quelli immateriali, essenziali ed invisibili e che potremmo definire pensieri. In altri termini, tutto è mente, ossia forma psichica di energia cosmica che segue andamenti essenziali, creativi e generativi. Per essere ancora più chiari: il mondo, nella sua concretezza e nella sua materialità, è espressione di una grande mente di cui noi siamo parte integrante. San Paolo dice che siamo membra di Cristo. In questo senso, il nostro corpo, compreso il nostro sistema immunitario, come affermano oramai anche gli studi di psico-neuro-immunologia, è un tutto unico con la mente. Una mente cosmica che si riflette nelle diverse menti individuali umane, le quali, come sappiamo, determinano le diverse culture del mondo.
La mente è il corpo e il corpo è la mente.
Ogni divisione cartesiana, di origine aristotelica, tra mente e corpo, è superata, perché stiamo comprendendo, ogni giorno di più, che la materia è un tutto unico con il pensiero. E il pensiero è forma diversa della materia.
Sulla base di questi presupposti, vorrei interpretare diversamente ciò che sta accadendo: è necessario un cambio di passo dell’umanità. Una necessità che l’evoluzione propone, sia dal punto di vista naturale, ossia biologico, e quindi con l’ausilio di batteri e di virus, sia dal punto di vista culturale, ossia con l’ausilio della coscienza umana, e la sua volontà. E la coscienza umana altro non è che una parziale forma energetica della mente cosmica. E noi, come dicevo, siamo parte di questa mente cosmica, e, in questa nostra appartenenza, siamo parte di Dio.
Alcuni esseri umani non ne sono coscienti, come nel caso di coloro che svuotano i supermercati, per la paura di morire (legittima, se equilibrata). Altri esseri umani, sapendo di essere parte del pensiero di questa Grande e Universale Mente Divina, continuano a vivere nella consapevolezza (anche se con il timore che caratterizza il dubbio) che il significato di questo mondo è proprio in questa appartenenza. E vivono elevando le proprie preoccupazioni oltre la materia, il cibo e la sopravvivenza.
I virus, assieme ai batteri, vivono su questa terra da sempre e sono funzionali al all’evoluzione del mondo, tanto nella sua dimensione generale, quanto in quella particolare. Sono agenti che favoriscono le mutazioni, affinché si verifichino spinte culturali e naturali in avanti. È assai probabile che l’Uomo Globalizzato debba trovarsi in condizioni biologiche diverse, per migliorare la propria qualità di vita, imparando a pensare diversamente, anche rispetto alla propria idea di materia, di morte e di vita.
E forse, i virus, le catastrofi economiche, le migrazioni, i sovranismi, e i globalismi hanno questa funzione.
Ne sono quasi convinto.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).