Una vecchia storia

Una vecchia storia

Vecchia_storia_00-150x150È tutta questione di… igiene.

Sì, si tratta di una vecchia, anzi vecchissima, storia. E mi riferisco alla relazione intima fra salute ed economia, perché mi sembra che si stia perdendo di vista una questione fondamentale.

In altri termini, le misure del governo riguardano l’igiene di una nazione. Punto. Qualsiasi governo al potere avrebbe dovuto, come questo, affrontare il tema.

Ora, tutti voi sapete che gli attuali politicanti, nella generalità, non mi suscitano alcuna stima, tanto meno credibilità, di qualsiasi parte politica essi siano. Il centro-destra di ora è stato al governo per decenni, e il centro-sinistra rimane compromesso con il sistema clientelare burocratico di cui è più che esperto. Dunque, sono tutti responsabili di questa debacle annunciata e che prevedo abbia solo iniziato il proprio corso.

Scritto questo, ad onor del vero e per essere precisi, mi chiedo cosa abbiano fatto questi signori durante l’Estate appena trascorsa. Sono andati in vacanza anche loro con le ruote? Hanno affollato le spiagge come quasi tutti gli italiani senza alcuna prudenza igienica? Insomma, era cosi difficile supporre che questo virus non sarebbe assolutamente sparito in poco tempo, e che oggi non si tratta di seconda ondata ma di permanenza?

Inoltre, scusatemi: ho letto ed ascoltato notizie circa la produzione industriale cinese in questo periodo di Covid-19, così come sono reperibili on line i dati sul valore economico-finanziario delle principali Borse cinesi. Stanno registrando un aumento in valore e produzione industriale da capogiro. Ora, qualche dubbio su una situazione mondiale gestita per altri scopi, basata sulla strumentalizzazione politica di un virus che, personalmente, continuo a credere sia di origine zoonotica, penso sia legittimo.

O sbaglio totalmente?

Scritto questo, io penso che decidere se morire di fame o di salute sia una falsa alternativa. Sono il rovescio della stessa medaglia, perché non esiste salute senza alimentazione e alimentazione senza salute. Le due cose vanno di pari passi e mi sembra che sia questo il problema del mondo intero: aver creduto che soddisfare la fame (di potere, soldi, sfruttamenti, etc.) avrebbe permesso anche di soddisfare la necessità di salute. E no, non accade proprio così. Non vi è un meccanismo consequenziale scontato, per cui basta avere la pancia piena per essere in salute, ammesso che tale pienezza di pancia non faccia invece molto male alla salute!

Ed il popolo, che giustamente, essendo popolo elegge coloro che dovrebbero governarlo, prende la decisione più facile, quella che deriva dall’idea di essere in salute, anche quando non si è, a priori, in salute.

Ognuno di noi crede di essere in salute, mentre, in realtà, è un paziente in differita, nel senso che attende di ammalarsi “di” e “per” qualcosa.

Sarà il caso di pensare alla vita secondo una certa programmazione economicamente igienica, nella quale la salute del mondo sia anche una salute economica e viceversa.

Rispetto ad alcune cose esistenzialmente importanti non esiste priorità, ma contemporaneità.

Altrimenti, la vedo difficile la cosa.

 

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).

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