Un cane di nome Wanda

𝐔𝐧 𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐝𝐒 𝐧𝐨𝐦𝐞 π–πšπ§ππš
Non ha torto il ministro della famiglia Eugenia Roccella a notare la sostituzione ormai corrente dei bambini con i cani, al punto che viene dato loro sempre piΓΉ spesso un nome umano, di quelli comuni. Fa il paio con quel vezzo di vestire e portare a spasso i cani sui passeggini che aveva notato con disappunto Papa Bergoglio. Questa umanizzazione degli animali Γ¨ un po’ ridicola e fuori luogo, ma si fa poi disdicevole se Γ¨ una sostituzione affettiva ed effettiva dell’umano col canino o col felino. Bisogna anche dire, per la veritΓ , che non sempre accade che gli animali vengano preferiti ai bambini; a volte succede il contrario, Γ¨ la mancanza di bambini, per coppie sterili o anziane, per non dire di gente che vive da sola, che induce a ripiegare sui cani e i gatti.
Ma per restare sul tema degli animali e i bambini io porrei l’accento su un’altra questione. Il ministro Roccella citava nomi umani affibbiati ai gatti: Giovanni, Maria, Eugenio. Io vorrei far notare anche il fenomeno inverso: i bambini non si chiamano piΓΉ con quei nomi tradizionali, passati invece ai cani; non usano piΓΉ i nomi della tradizione, dei santi e in particolare dei santi patroni, e nemmeno la bella tradizione di dare ai nipotini i nomi dei loro nonni. Ma sono nomi irreali, acrilici, stranieri, ecologici, alla moda, venuti da Netflix, nomi di star, cantanti, top model, calciatori e infuencer, che spesso non hanno nessun riferimento alla nostra tradizione onomastica e non hanno nemmeno un santo da festeggiare. Nomi di tendenza.
Un cane di nome Luigi a me fa un po’ ridere, ma un bambino col nome di un cane, di un marziano o di una serie tv, come se fosse un piercing o un tatuaggio, beh, mi crea qualche disagio in piΓΉ. Se avete coraggio e di spirito trasgressivo, chiamateli coi nomi dei loro nonni, dei vostri padri, delle vostre madri.

(Corsaro della sera, luglio)

#marcellovenezianiInviato