Sesso di ruolo
È tutta questione di… scheletri nell’armadio.
Di per sé non c’è nulla di sconvolgente. Davvero si può pensare che l’attrazione sessuale, che non ha genere, possa essere bandita dai comportamenti umani? Solo qualche struttura umana particolarmente coinvolta da questa attrazione può permettersi il compito di allontanare i propri adepti da qualcosa che quotidianamente irretisce qualsiasi individuo della nostra specie.
Si dovrebbe, forse, capire come gestire e veicolare questa naturalissima questione. E forse potremmo giungere a fare a meno di festini in ville, uccisioni per ricatti, registrazioni nascoste e investigazioni spettacolari.
È mai possibile che il sesso sia considerato a questo livello di mistificazione? Andare con qualcuno, quando si è consenzienti, e lo devono essere almeno in due, oppure in numero maggiore se si praticano orge, mi sembra ovvio, persino banale. Ricordo, in effetti, che non occorre una laurea magistrale, oppure un Master di Secondo Livello, per avere un orgasmo, genitale, orale oppure anale che sia. Anche i primati non umani fanno le stesse cose che facciamo noi. Certo, senza le nostre sovrastrutture mentali, che sono essenzialmente culturali.
Detto questo, nel caso dei festini del Monte dei Paschi di Siena, come di situazioni simili, la questione è un’altra.
È possibile che “persone in ruolo pubblico” non siano nelle condizioni di gestire questi naturali impulsi, praticandoli in situazioni private e protette? È possibile che la mente non possa tenere a bada queste espressioni naturali, e si giunga a confondere così spudoratamente il rischio con il pericolo?
Ecco, se i riferimenti pubblici che il popolo italiano deve avere, proprio perché sembra che non ci siano alternative valide, sono questi, direi che il minimo che ci si possa attendere è un aumento esponenziale dei voti al Movimento Cinque Stelle. Sembra, per ora, che al suo interno si riescano a gestire queste manifestazioni di tutto rispetto primatologico. Certo, ripeto, per ora. Vedremo in seguito.
In caso diverso, avremo, grazie al futuro che avanza, la possibilità di emigrare in un nuovo sistema solare, e forse votare qualche marziano più ragionevole di questi para-individui.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È stato docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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