Preferiamo il terrorismo alla pace con Israele

Palestinesi: Preferiamo il terrorismo alla pace con Israele

di Bassam Tawil 16 luglio 2023

Pezzo in lingua originale inglese: Palestinians: We Prefer Terrorism to Peace with Israel
Traduzioni di Angelita La Spada

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 I risultati di un recente sondaggio dell’opinione pubblica indicano che la maggior parte dei palestinesi è più interessata a uccidere gli ebrei che a fare la pace con loro. La maggioranza dei palestinesi ritiene che i gruppi terroristici e l’uccisione degli ebrei, e non la costruzione di scuole e ospedali, siano il loro più grande successo degli ultimi settant’anni. Nella foto: terroristi palestinesi a Jenin, l’8 marzo 2023, al funerale di altri terroristi uccisi il giorno prima in seguito a un attacco di soldati israeliani (Foto di Jaafar Ashtiyeh/AFP via Getty Images)

L’amministrazione Biden ha ripreso gli sforzi per rilanciare i negoziati di pace israelo-palestinesi.

Il 19 giugno, la sottosegretaria di Stato americana per gli Affari del Vicino Oriente Barbara Leaf è arrivata a Ramallah, la capitale de facto dell’Autorità Palestinese (AP), e ha incontrato Hussein al-Sheikh, un alto funzionario palestinese che ricopre la carica di Segretario generale del Comitato Esecutivo dell’OLP.

“La signora Barbara ha espresso la preoccupazione dell’amministrazione statunitense per la situazione della sicurezza [in Cisgiordania], ha parlato degli sforzi compiuti dagli Stati Uniti e degli intensi contatti in corso per riportare la calma, e ha esortato le due parti a tornare al tavolo dei negoziati”, ha dichiarato al-Sheikh dopo l’incontro.

Alla vigilia dell’arrivo della Leaf a Ramallah, tuttavia, la maggioranza dei palestinesi ha nuovamente mostrato una chiara preferenza per il terrorismo contro Israele e gli ebrei. Ha anche espresso opposizione all’idea di una “soluzione dei due Stati”, spesso proposta dall’amministrazione Biden.

Le opinioni dei palestinesi sono state rese note in un sondaggio d’opinione condotto dal Centro Palestinese di Ricerca Politica e d’Opinione (PSR) con sede a Ramallah, in occasione del 75° anniversario della “Nakba” (“Catastrofe”, il termine usato dai palestinesi per definire la costituzione dello Stato di Israele nel 1948, quando gli eserciti arabi iniziarono – per poi perderla – una guerra per impedire agli ebrei di avere un proprio Stato).

I risultati del sondaggio, condotto tra il 7 e l’11 giugno, mostrano che l’amministrazione Biden e tutti coloro che continuano a parlare di rilancio del processo di pace tra Israele e i palestinesi vivono nell’illusione. Tali risultati indicano che la maggior parte dei palestinesi è più interessata a uccidere gli ebrei che a fare la pace con loro. I risultati, inoltre, mostrano che la maggior parte dei palestinesi vuole un successore del loro attuale leader, il presidente dell’AP Mahmoud Abbas, che abbia legami con il terrorismo.

Secondo il sondaggio, la più alta percentuale di palestinesi (il 24 per cento) ritiene che la nascita di gruppi terroristici islamisti estremisti come Hamas e la Jihad Islamica Palestinese (JIP) è stata “la cosa più positiva o migliore che sia accaduta al popolo palestinese dalla Nakba”. Un altro 21 per cento ha affermato che lo scoppio delle due rivolte o Intifada, nel 1987 e nel 2000, durante le quali più di mille ebrei furono uccisi e altre migliaia vennero feriti in attacchi terroristici, è stata la cosa migliore che sia accaduta al popolo palestinese dal 1948, mentre il 9 per cento ha asserito che la cosa più positiva è stata la nascita di Fatah e l’inizio della “lotta armata”. Ciò significa che la maggioranza dei palestinesi ritiene che i gruppi terroristici e l’uccisione degli ebrei, e non la costruzione di scuole e ospedali, siano il loro più grande successo degli ultimi settant’anni.

Secondo il sondaggio, più della metà dei palestinesi preferisce una “lotta armata” (terrorismo) contro Israele ai negoziati.

Il sostegno dell’opinione pubblica palestinese a vari gruppi terroristici che operano in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza non deve sorprendere. L’unica cosa che sembra turbare l’opinione pubblica palestinese è la possibilità che le forze di sicurezza dell’Autorità Palestinese di Mahmoud Abbas possano dare la caccia ai gruppi terroristici.

Più del 71 per cento dei palestinesi si dice favorevole alla formazione di gruppi armati come Lions’ Den e il Battaglione Jenin, secondo i risultati del sondaggio. Si noti che questi gruppi armati sono stati coinvolti nell’ultimo anno in un gran numero di attacchi terroristici contro soldati e civili israeliani. Lions’Den, con sede a Nablus, e il Battaglione Jenin, con sede nel campo profughi di Jenin, hanno trasformato le zone settentrionali della Cisgiordania in un covo di terroristi. I terroristi armati di questi gruppi sono costantemente acclamati dai palestinesi come eroi e martiri.

Questo culto dell’eroe spiegherebbe le ragioni per cui l’80 per cento dei palestinesi si dice contrario alla consegna dei membri dei gruppi armati e delle loro armi all’Autorità Palestinese. I palestinesi vogliono che i miliziani restino nelle strade e continuino i loro attacchi terroristici contro gli ebrei. La stragrande maggioranza (l’86 per cento) afferma che l’AP non ha il diritto di arrestare membri di questi gruppi terroristici per impedire loro di compiere attacchi contro Israele. Questa tesi sembra essere uno dei motivi per cui Abbas è riluttante a ordinare alle sue forze di sicurezza di prendere seri provvedimenti contro questi gruppi terroristici e di sequestrare le loro armi. Abbas è senz’altro consapevole dell’ampio sostegno di cui godono i terroristi tra la popolazione palestinese. Indubbiamente, il presidente dell’Autorità Palestinese sa che se si opponesse ai terroristi, sarebbe accusato dalla sua popolazione di essere un traditore e un collaboratore di Israele. Abbas e l’AP sono già oggetto di aspre critiche per aver condotto il coordinamento della sicurezza con le forze di sicurezza israeliane in Cisgiordania.

All’inizio di quest’anno, Christiane Amanpour della CNN ha dichiarato in televisione che “gli ultimi sondaggi condotti da parte palestinese indicano altresì che essi desiderano una soluzione pacifica dei due Stati”. L’ultimo sondaggio, come i precedenti, mostra che Amanpour ha mentito ai telespettatori.

Secondo quest’ultimo sondaggio del PSR, il sostegno all’idea della “soluzione dei due Stati” è del 28 per cento e l’opposizione è del 70 per cento. Un sondaggio condotto dallo stesso istituto tre mesi prima aveva rilevato che il sostegno per la “soluzione dei due Stati” era solo del 27 per cento e l’opposizione del 71 per cento.

Per quanto riguarda la scelta dei loro leader, i palestinesi hanno dimostrato ancora una volta di preferire un candidato che ha ucciso ebrei e vuole distruggere Israele a chiunque appaia eccessivamente moderato nei confronti dello Stato ebraico. I risultati del sondaggio hanno rivelato che Marwan Barghouti e Ismail Haniyeh sono più popolari dell’87enne Abbas e lo sconfiggerebbero se le elezioni presidenziali dell’AP si tenessero oggi. Perché? Barghouti, un leader della fazione al governo di Fatah, sta scontando cinque ergastoli per il ruolo avuto in una serie di attacchi terroristici contro gli israeliani due decenni fa. Haniyeh è il leader di Hamas, un gruppo islamista radicale che non crede nel diritto di esistere dello Stato di Israele e il cui statuto invoca apertamente il jihad (guerra santa) per eliminare Israele.

È indicativo il fatto che mentre l’amministrazione Biden continua a coinvolgere Abbas e l’Autorità palestinese e a inviare i suoi alti diplomatici a incontrarli a Ramallah, la stragrande maggioranza dei palestinesi ha evidentemente perso fiducia nei propri leader. Secondo il sondaggio del PSR, l’80 per cento dell’opinione pubblica palestinese vuole che Abbas si dimetta. Ciò segna un aumento del due per cento rispetto al precedente sondaggio condotto tre mesi prima. Circa il 31 per cento dei palestinesi afferma che Hamas è il più meritevole di rappresentarli e guidarli, contro il 21 per cento che ritiene che lo sia Fatah, la fazione di Abbas. Secondo il 43 per cento degli intervistati, né Hamas né Fatah meritano di rappresentarli.

Mentre l’amministrazione Biden sembra avere fiducia in Abbas e nella sua Autorità Palestinese, l’84 per cento dei palestinesi, a ragione (si veda qui, qui e qui), ritiene che le istituzioni dell’AP siano corrotte. Inoltre, il livello di insoddisfazione per l’operato di Abbas, secondo il sondaggio, si attesta all’80 per cento.

I risultati dell’ultimo sondaggio palestinese mostrano che l’amministrazione Biden e l’Unione Europea, credendo di poter promuovere l’idea di una “soluzione dei due Stati” tra Israele e i palestinesi, continuano a illudersi. Gli americani e gli europei sembrano inconsapevoli dei sentimenti dell’opinione pubblica palestinese e preferiscono prestare attenzione soltanto a ciò che gli alti funzionari palestinesi dicono loro a porte chiuse, a Ramallah. I leader palestinesi mistificano chiaramente la realtà quando parlano del desiderio palestinese di raggiungere la pace e creare uno Stato palestinese a fianco di Israele. Dicono questo perché sperano di avere uno Stato in Cisgiordania che potrebbero utilizzare come trampolino di lancio per attaccare Israele. Ed è proprio ciò che fecero i palestinesi dopo che Israele si ritirò dalla Striscia di Gaza, nel 2005, consegnandola così all’Autorità Palestinese: iniziarono a lanciare razzi dalla Striscia di Gaza contro Israele.

Un sondaggio dopo l’altro ha dimostrato che questi funzionari, tra cui Mahmoud Abbas, ora al 18° anno del suo mandato quadriennale, hanno perso la fiducia della maggior parte dei palestinesi e da anni non rappresentano le opinioni della maggioranza della popolazione palestinese.

I funzionari degli Stati Uniti e dell’UE renderebbero a se stessi un grande servizio se vedessero la realtà così com’è, ossia che la maggior parte dei palestinesi è contraria alla “soluzione dei due Stati” e sostiene con forza il terrorismo. La maggior parte dei palestinesi vuole indiscutibilmente essere rappresentata e governata da terroristi.

I risultati del sondaggio d’opinione non sorprendono coloro che sono a conoscenza dello stato d’animo palestinese. La radicalizzazione è la diretta conseguenza di decenni di lavaggio del cervello e di istigazione contro Israele che avvengono senza sosta nelle moschee, attraverso i media, nelle scuole, nei campus universitari, nello sport, nei campi estivi e persino nei cruciverba. Ai palestinesi viene costantemente detto – falsamente – dai loro leader che, ad esempio, gli ebrei “prendono d’assalto” e “profanano con i loro piedi sporchi” la moschea di al-Aqsa, a Gerusalemme; gli ebrei israeliani “cercano di controllare il mondo” e che gli ebrei avrebbero mandato topi nella Città Vecchia di Gerusalemme e cinghiali nei campi per cacciare gli arabi dalle loro case, anche se non è ancora chiaro come gli animali fossero addestrati a sapere quali case appartenessero agli arabi e quali agli ebrei.

Se non altro, i risultati del sondaggio mostrano che gli americani e gli europei stanno perdendo tempo a cercare di convincere i palestinesi a tornare al tavolo dei negoziati con Israele.

L’UE o l’amministrazione Biden stanno esercitando pressioni su Abbas e sulla leadership palestinese per reprimere i gruppi terroristici e porre fine alla loro incessante istigazione contro Israele? No, piuttosto l’Unione Europea sta inviando attrezzature ai palestinesi per aiutarli a costruire illegalmente su terreni da negoziare. Gli Stati Uniti, da parte loro, non solo sostengono che la lotta al terrorismo equivalga moralmente a commettere atti terroristici, ma in barba al Congresso statunitense continuano a premiare la politica “dell’impiego” attuata da Mahmoud Abbas del “pagati per uccidere” con il denaro, bene fungibile per eccellenza, incoraggiando i palestinesi a uccidere gli ebrei.

Bassam Tawil è un arabo musulmano che vive in Medio Oriente.