Politici al fosforo
È tutta questione di… mente.
Avevo già espresso più volte cosa pensavo dell’operato comunicativo di Matteo Salvini, pur condividendo le sue iniziative come Ministro dell’Interno, nei tempi che si ritagliava fra un video social e l’altro, una spiaggia e qualche fungo rosso. Bene, e non ho altro da dire, per il momento.
Ora, però, vorrei far notare come, dal mio punto di vista, i comportamenti iniziali di alcuni di questi nuovi ministri e politici siano, ancorché di stile diverso, per quanto riguarda il linguaggio e la comunicazione, allo stesso livello di quelli salviniani. Forse non hanno imparato nulla, o forse anche loro devono dimostrare ad un consenso che in Italia non hanno, almeno stando ai sondaggi, che possono avere un consenso elettorale. Mi sembra proprio che non abbiano il minimo senso dell’opportuno, ossia che non siano in grado di valutare cognitivamente quando parlare al popolo oppure quando stare zitti e agire. Eppure, dovrebbero aver imparato anche dal loro premier attuale che si lavora bene nel silenzio, nell’ombra (e anche Renzi non è da meno in questi insegnamenti…), mentre non sempre paga rilasciare dichiarazioni a ruota libera.
C’è chi dichiara che le concessioni autostradali, assieme alla gronda genovese, debbano essere riviste ma non revocate, dando così un segnale inopportuno, puerile e strategicamente inutile ai propri compagni di governo, al popolo tutto e ai parlamentari dell’opposizione. Vale a dire a coloro che dichiarano di iniziare dall’antifascismo, come se il fascismo esistesse ancora in questa nazione, assieme a coloro che affermano l’importanza di “svoltare” rispetto al precedente governo, per quanto riguarda la gestione dell’immigrazione.
Ora, io dico: ma stessero zitti, e cominciassero a lavorare! Non sarebbe meglio? Visto che la situazione in parlamento è ancora da decidere, anche e nonostante la fiducia, e proprio sulla base di quello che potete leggere anche in questo articolo.
Questo Governo, forse, non ha fatto bene i calcoli, prima ancora di avviare la sua attività, visto la presidenza delle commissioni che detiene la Lega e che, in nome della democrazia parlamentare (che ha consentito la formazione di un esecutivo) permetterà l’azione di una opposizione davvero legittima e durissima da superare. Persino rispetto a futuri decreti legge del Governo, questa compagine giallorosso avrà seri problemi, non ultimi con la burocrazia con la quale ogni proposta di legge nelle commissioni potrà essere insabbiata, oppure rallentata con l’accoglimento di fiumi di emendamenti. Inoltre, i ruoli dei Presidenti della Camera e del Senato, anche se sostanzialmente identici, presentano (hanno) alcune differenze fondamentali, e proprio per l’accoglimento dei ricorsi dell’assemblea, come spiega l’esperto di tutte queste cose, Calderoli.
Quindi, sarebbe opportuno lavorare in silenzio, dedicare le energie alle cose di cui questo paese ha bisogno, e sono molte, evitare di fare dichiarazioni per ottenere quel consenso che non serve a nulla, ricordando che lo stesso Gentiloni non ha ricevuto il benestare dei Paesi nordici europei per occupare il ruolo richiesto in Commissione Europea. Mi sembra che la strada sia oltremodo in salita, e forse (altra ipotesi di cui ho parlato), a questo punto, visto proprio il livello di “fosforo politico” appena descritto, Salvini ha calcolato bene di lasciare che queste due forze politiche si sfracellino da sole, le une contro le altre, uscendo dai giochi di governo. Forse, Salvini è tanto affetto da Hybris quanto da furbizia politica, e questi comportamenti iniziali non farebbero che confermare l’ipotesi.
Insomma, il solito livello, medio basso, di intelligenza politica italiana, e sempre a scapito del popolo.
Che non avvenga mai che si comportino a favore dei cittadini che li mantengono?
Sarebbe troppo fosforo, appunto.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).