Persone e istituzioni
È tutta questione di… differenze naturali e necessarie.
Il breve testo che leggerete è una riflessione personale sugli ultimi accadimenti politici italiani.
Trascorrere una vita intera con una persona, sia pure scelta per amore, significa decidere volontariamente e quotidianamente, di passare dall’aspetto immaginifico dell’innamoramento alla volontà concreta di un’esistenza in comune.
È un passaggio davvero importante che viene compiuto coscientemente, senza lasciare poco o nulla al caso.
Se per innamorarsi spesso interviene qualcosa di imponderabile e irrazionale, per mantenersi innamorati, secondo modalità diverse da quelle con le quali ci si è affascinati inizialmente, sono necessari soprattutto la ragione e l’intelletto.
Con la ragione elaboriamo l’affetto che elargiamo durante la relazione amorosa e possiamo anche indirizzare le emozioni verso il nostro partner, mentre con l’intelletto cerchiamo di assumere in noi le esigenze altrui.
Dunque, il passaggio dall’innamoramento al suo mantenimento prevede l’esercizio delle emozioni dei singoli, quelle vissute in comunione e secondo un progetto che tende a durare nel tempo. Mi riferisco più che altro al tipo di strategia mentale che intendo adottare se voglio mantenere intatta la preferenza che ho espresso quando ho scelto di abbandonarmi all’amore iniziale.
L’età adulta è caratterizzata dall’utilizzazione della mente secondo criteri che tendono ad equilibrare la parte interna di noi stessi con le esigenze esterne che il vivere quotidiano con gli altri ci propone.
Non è una conquista facile e non è detto che sia in sintonia con l’età anagrafica.
Gli anni non sono necessariamente una garanzia di maturità mentale, e la scienza continua a trovare difficoltà nella definizione di maturità, specialmente quando le singole persone presentano storie di vita assai complesse. Non è un caso, proprio a questo proposito, che si tenda a distinguere fra età mentale ed età cronologica.
Si può però concordare con la definizione che abbiamo dato di età adulta e concepire la maturità come il raggiungimento di un certo equilibrio interno-esterno, attribuendo con giusta misura il valore alle cose del mondo. Il vero e proprio distacco dalle cose del mondo sopraggiungerà con l’anzianità, come spesso mi ricorda la mia amica e anziana collega.
Il raggiungimento dell’equilibrio richiede un rapporto preciso con la dimensione affettiva della vita.
Infatti, è una conquista personale che si consegue nel corso di lunghi anni di esercizio mentale, del quale la pazienza è il primo ingrediente.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).