Parenti assassini
È tutta questione di… sacralità.
No, nei confronti di queste cose, di queste atrocità e zozzure umane non riesco ad essere equilibrato. Non voglio essere equilibrato, anche perché so che la magistratura non sarà nelle condizioni di fare giustizia. E se dovesse riuscire a farla sarà l’eccezione che conferma la regola.
E qualcuna, da qualche parte e in qualche evento pubblico, ha persino detto che alcuni individui, di altre culture, non sanno che da noi “non si usa” stuprare le donne per strada. Qui non si tratta di stupro, ma la cosa è equivalente, scandalosamente identica, per gravità e crudeltà. Dobbiamo trovare il modo di fermare con tutta la nostra forza questi comportamenti, e lo dobbiamo fare tutti insieme.
(Quello che non sappiamo di te, massacrata a 23 anni dai parenti sfruttatori
Si chiamava Gloria Pompili, ammazzata con crudeltà sulla Nettunense. Non voleva prostituirsi. Lascia due bambini piccoli, i sogni che immaginiamo e una foto. Sulla quale forse riflettere
Daniela Amenta 19 settembre 2017.
http://www.globalist.it/news/articolo/2011728/quello-che-non-sappiamo-di-te-massacrata-a-23-anni-dai-parenti-sfruttatori.html)
Un’idea, in merito, l’avrei.
Poiché la Buona Scuola di Renzi funziona perfettamente, così come le grandi innovazioni della colta e istruita Ministra Fedeli, per queste persone sarebbe ottimale continuare i loro studi in carcere, dove potrebbero ricevere la giusta dose di alfabetizzazione morale dai compagni di cella. In genere, questi compagni di cella riescono ad essere molto comprensivi e convincenti quando si trovano di fronte a questi crimini, insegnando con metodi antichi e utili come funziona il rispetto delle femmine umane o dei bambini, dalle nostre parti.
Visto che dimostriamo una esaltante comprensione e proponiamo spesso una giustificazione legale nei confronti di coloro che compiono azioni di questo genere, una vacanzina nelle patrie galere potrebbe essere la soluzione educativa definitiva per favorire l’apprendimento e il rispetto dell’articolo 27 della nostra Costituzione.
Intanto, avanti un altro omicidio.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È stato docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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