Medici che si credono Dio
È tutta questione di… fallimento.
Partiamo da questa notizia. La locuzione sulla quale baso le mie considerazioni è composta da due sostanziali parole: “altamente probabile“. E si riferisce alla morte dei neuroni del bambino al quale è stata sospesa la ventilazione artificiale nel Grande Regno Unito, patria della Rivoluzione Industriale e di quella democrazia che tutti (o quasi tutti…) osannano.
Decretare la morte cerebrale è sempre un compito assai ingrato, per qualsiasi medico, qualsiasi struttura sanitaria, proprio perché occuparsi della salute delle persone significa combattere costantemente l’idea ipotetica di non riuscirci.
La morte è questione che riguarda tutti, e poiché noi esseri umani siamo sostanzialmente gli inventori, all’interno della nostra coscienza, sia del tempo che dello spazio, accettare la presenza di una vita-non-vita in un bambino è cosa spaventosa e carica di dolore indicibile.
Nel considerare l’intera vicenda, il suo dispiegarsi e i diversi tentativi legali che la famiglia del bambino ha messo in atto per concedere qualche speranza in più al figlio stesso e a sé stessa, si ha la netta sensazione che abbia vinto l’orgoglio di una medicina convinta delle sue probabilità. Sembra emergere il quadro di individui e di una legge inglese, come al solito, protezionistica e megalomane rispetto alla eventualità che, in altra sede ospedaliera internazionale, si potesse portare avanti una diversa visione scientifica del problema, dunque della diagnosi con relativa terapia e forse prognosi.
Ecco ciò che mi spaventa in questa faccenda: la presunzione, l’arroganza di un sistema che non guarda nel cuore di nessuno, trincerandosi dietro un concetto di scienza, di statistica che oltrepassa l’umanità che dovrebbe invece tutelare.
In effetti, mala tempora currunt.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).