Maschi e coccole
È tutta questione di… igiene.
L’argomento che voglio trattare oggi è delicato, serio e importante. E non solo come fatto in sé, ma per le riflessioni generali che induce nella mente di tutti noi lettori. Certo, si tratta di pensieri coraggiosi. E il termine coraggio, come dico sempre ai miei studenti, deriva dal termine latino cor, cordis, ossia cuore. La persona coraggiosa è una persona di cuore. E questo è il primo punto, rispetto all’esistenza negli Stati Uniti, e sempre più in crescita, di centri di auto aiuto, destinati ai maschi che vogliano ridefinire la loro idea di mascolinità. Come potete leggere nel link si tratta dell’iniziativa di un gruppo di coccole terapeutiche maschili, che si stanno diffondendo in tutti gli Stati Uniti.
Sono molte le considerazioni che si possono fare, rispetto a questa iniziativa.
La prima è che gli individui, in questo caso maschi umani, ma vale anche per le femmine della nostra specie, si stanno sempre più convincendo che gli aiuti di fronte a problemi personali, oppure traumi psicologici, si trovano sostanzialmente nelle relazioni umane. In altri termini, prima ancora di andare in terapia, da qualsiasi esperto, è bene prendere il coraggio a due mani, e riconoscere che tutti abbiamo bisogno di tutti. E questo bisogno non è sintomo di debolezza, oppure di fragilità, ma della propria consapevolezza come individui maturi ed adulti.
La seconda considerazione, direttamente legata alla prima, è che l’idea di mascolinità che specialmente la cultura occidentale, compresa quella nostra levantina, ha determinato la castrazione di importanti emozioni umane, in nome di una forza fisica e mentale che avrebbe dovuto sempre vincere, sopraffare e dominare. Dominare qualsiasi cosa, e non solo le femmine umane, concepite come territorio di conquista, ma persino le proprie emozioni più profonde, come il dolore e la paura. Siamo quindi cresciuti rispettando modelli comportamentali in grado di dimostrare al mondo dei nostri pari, tanto maschile quanto femminile, la presenza monolitica di maschi fasulli, problematici, silenziosi ed isolati.
La terza ed ultima considerazione, (anche se ce ne sarebbero molte altre da fare, ma non è questa la sede più appropriata…), è che l’espressione tattile è fondamentale nella nostra esistenza. Sono molte le ricerche che dimostrano l’importanza, specialmente durante il processo dello sviluppo primario, in età infantile, delle coccole e dei massaggi. Infatti, studi e ricerche dimostrano che i bambini coccolati e massaggiati raggiungono maggiori livelli intellettivi e crescono più sani.
Ora, mi sembra relativamente evidente che siamo in una società che abbisogna di un livello tale di coccole da sembrare quasi assurdo parlarne, mentre assistiamo a fenomeni di aggressività sociale e di bullismo verbale sempre più gravi e numerosi. E non escludo nessuno, nemmeno gli adulti maturi che si recano in televisione e parlano con un linguaggio e stili incivili, da cloache inumane. Per non parlare dei social.
Ecco perché non mi stupisco di queste ultime, e al tempo stesso primarie, spiagge che stanno nascendo nel mondo, e mi sento deluso da quelle forme educative che hanno prodotto questi risultati, forse senza sapere nemmeno cosa avrebbero provocato.
Insomma, siamo sempre più soli.
E tristi.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).