Le galline di Massa Carrara
È tutta questione di… cliché.
Questa è la notizia
(In piazza contro l’omofobia E Persiani incontra i Nicolai – http://iltirreno.gelocal.it/massa/cronaca/2018/07/04/news/in-piazza-contro-l-omofobia-e-persiani-incontra-i-nicolai-1.17030467)
E ciò che segue sono le mie considerazioni.
Che il vento stia cambiando è vero. Meno male, ed era ora, dopo decenni di dominio sinistro: triste, clientelare, tendenzialmente depresso, quasi drammaticamente inteso, sconfinante in espressioni politiche tragicomiche. Ma, (e parlo come antropologo della mente) cambiare atteggiamenti mentali così radicati non sarà facile, anche per la presenza, nella nuova compagine gialloverde attuale, di frange grilline veterocomuniste, che si portano dietro questa necrotica situazione cognitiva. Ed ogni strumentalizzazione, gratuita e chiaramente politica, è ben accetta: a carico di chiunque, nessuno escluso e compresi i propri militanti.
Inoltre, Massa, una città che mi capita di frequentare da qualche anno, è praticamente priva di ogni afflato evolutivo che abbia a che fare con l’alfabeto italiano, praticando in realtà, un’ignoranza tipica di coloro che pensano alla vita solo in termini prettamente economici. Ma, purtroppo, questa situazione non è tipica della zona, ma è presente in molte altre aree geografiche italiane. E questo è un altro discorso. Quindi, scrivere “frocio” all’ingresso di una libreria è un fine che giustifica i mezzi. Ripeto: a carico di chiunque, nessuno escluso, compresi i militanti.
E’ inutile che la popolazione gay sinistrata alzi gli scudi verso la lesa maestà. certo, hanno un’evidente confidenza con le galline, e il pollaio presso il quale possono ripararsi, vista la predilezione naturale (e non certo condannabile) per quasi tutti i tipi di volatili. Per renderci conto dell’amore che certa popolazione gay nutre per il circo, è sufficiente frequentare per sbaglio un Gay Pride. Ma, anche questo è un altro discorso ancora. Ben più di un dubbio solleva questa vicenda e far intendere, dunque, che una scritta così “idiota” sia legata alla nuova compagine politica è semplicemente misero, deprimente e comico, a meno che non sia necessaria, come penso, una pubblicità a vantaggio di coloro che hanno perso le elezioni.
Esistono i dementi (e Massa Carrara non fa eccezione rispetto al resto del mondo) che scrivono parole come queste, perché hanno bisogno di fare credere agli altri di essere diversi da coloro che offendono, quando sappiamo che sono loro i primi a praticare tali sport sessuali. Una storia vecchia, trita e ritrita, di cui potremmo liberarci una volta per tutte. A meno che non sia, invece e come sostengo, una questione di marketing, specialmente a luglio.
Stiamo sempre più cadendo in basso? No, penso che ora si stiano scavando ulteriori fosse biologiche, riempite da materiale che gli stessi scavatori perdono scavando.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È stato docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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