Perché dalla potenza del sogno dipende la bellezza della vita
È meglio andare in vacanza, partire per un Paese straniero, incominciare una nuova impresa pieno di sogni, di attese vibranti, come se doveste scoprire qualcosa di meraviglioso, oppure essere un po’ diffidente, realista?
Francesco Alberoni
È meglio andare in vacanza, partire per un Paese straniero, incominciare una nuova impresa pieno di sogni, di attese vibranti, come se doveste scoprire qualcosa di meraviglioso, oppure essere un po’ diffidente, realista? La risposta sembra scontata.
Chi ha aspettative troppo elevate va incontro a delusioni. Chi cerca un mondo esotico, troverà solo del falso folklore. Chi sogna paradisi incantati dovrà accontentarsi di un villaggio vacanze. Chi sognerà il successo incontrerà la delusione. Confrontata con la fantasia, la realtà è sempre più povera, squallida, piena di difetti. Eppure non consiglierei a nessuno di rinunciare al sogno. Perché chi non parte pieno di speranze ardenti, chi non si fa guidare dal vento della fantasia, non incontrerà mai nulla di meraviglioso.
Il grande archeologo Schliemann ha potuto scoprire Troia perché su quelle che per gli altri erano semplici colline brulle lui vedeva le grandi mura di Ilio, le mille navi dei greci, gli eroi, gli dei, e viveva in mezzo a loro. Quello che a noi appare un ciottolo o un frammento di argilla all’archeologo racconta la storia di una civiltà scomparsa. Chi non sogna non vede niente. Solo chi parte col senso dell’attesa, del possibile, del mistero, solo chi parte pensando quanto stupefacente sia il mondo avrà la possibilità di scoprire qualcosa di meraviglioso. Perché la meraviglia è già nei suoi occhi. È la nostra capacità di trasfigurare che ci fa vedere. E sono solo quelli capaci di sognare in grande che costruiscono le grandi opere. Ma a condizione che alla grandiosità del loro sogno corrisponda anche una lucidità del sapere, la chiarezza dell’intelligenza, una visione delle cose altrettanto ampia, uno studio altrettanto approfondito, una ricerca minuziosa, razionale.
E non basta: il sogno non deve essere mai fantasticheria, allontanarti dal reale, deve diventare progetto concreto, meta primaria della tua azione, scopo della tua vita a cui devi dedicare tutte le tue risorse fisiche e morali. E allora, quanto più sono elevati i tuoi sogni, più alate le tue fantasie, e più grande l’energia che vi avrai prodigato, più acquisterai il potere di evocare anche negli altri la tua stessa emozione, il tuo stesso desiderio e non sarai più solo nella tua ricerca.