La corona del virus
È tutta questione di… ritorno al presente.
Dal greco οἶκος (oikos), “casa”, inteso anche come “beni di famiglia”, e νόμος (nomos), “norma” o “legge. Questa è la derivazione etimologica del termine economia. Una scienza, ossia un modo di teorizzare i comportamenti presenti, per modificare il futuro antropologico di una etnia, che si declina in politica, aziendale, micro e macro. Insomma, le declinazioni di questa disciplina possono, sostanzialmente, essere innumerevoli, quanto lo sono le attitudini umane alla conoscenza.
Qualche lettore di questo blog mi ha spesso fatto notare, anche al limite dell’educazione, che io non sono un economista, e non mi intendo di finanza e delle diverse branche dell’economia stessa. Beh, direi che la cosa appare ovvia, scontata e banale, visto che sono un antropologo che si occupa dello sviluppo neuroscientifico della mente umana, all’interno del sistema della cultura.
E proprio perché sono un tale tipo di studioso, ho voluto ricordare a tutti noi l’etimologia greca del termine, all’interno della quale riconosciamo elementi decisamente cari all’essere umano, come i concetti di casa, beni di famiglia, norme e leggi.
Ora, circa la meravigliosa situazione che sta creando (e mi ripeto…) il saggio avvento di zio Covid-19, sembra chiaro a tutti che al mondo ogni popolazione, ossia Stato, possiede una sua specifica concezione di casa, e, ancor più, di beni di famiglia. E mi sembra che tutta questa apparente bontà di donazioni internazionali, sia per coloro che ricevono, quanto per coloro che elargiscono, nasconda l’auspicio che tutto ritornerà come prima.
No, nulla ritornerà come prima, e me lo auguro vivamente. E non potremo assolutamente pensare di portare avanti questa globalizzazione sfrenata nella quale tutti siamo marmellata umana da cuocere al sole del finto riscaldamento finanziario dei cuori. No, dovremo cominciare a pensare diversamente, e su molte cose, producendo nuovi atteggiamenti mentali, nuove prospettive di vita.
Avevo annunciato anni addietro, sempre qui, che il concetto di nazione si sarebbe presto disintegrato, facendo spazio a quello di una umanità senza confini antropologici, ma solo amministrativi. E, ad esempio, questa idea dovrà inevitabilmente farsi strada, a tutti i livelli del vivere umano. Per i governanti, quanto per coloro che sono governati.
Ho voluto citarne una sola, di conseguenza reale, post zio Covid-19, perché, secondo me, è la madre di tutte le altre.
Ebbene, cominciamo a pensarci seriamente.
È solo un umile consiglio.
Nulla sarà come prima, anche se lo dovesse sembrare in apparenza.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).