Infamati dalla scienza

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È tutta questione di… bellezza scientifica.

Sono completamente d’accordo con Stefano Zecchi, rispetto a quello che scrive in questo articolo. (La forza dei genitori del piccolo Charlie batte anche la scienza – Stefano Zecchi -La macchina e l’essere umano, la società e la persona. Metto subito le mani avanti per dire che sosterrò sempre i secondi. Perché rappresentano quella vita che ognuno di noi crede sia giusto vivere senza troppe razionalità, senza troppe complicazioni ideologiche. È fin troppo semplice dire che c’è un costo sociale per tutto ciò che appartiene alla semplice, quotidiana esistenza di ognuno di noi, è fin troppo ovvia la necessità di disciplinare le spese di uno Stato che deve aver attenzione all’interesse complessivo dei suoi cittadini, ma cosa c’è di più bello della difesa di una vita, anche al di là di ogni evidente razionalità, da parte di genitori, da parte di chi ama il valore della vita anche quando questa appare una disperata possibilità di resistere di fronte al potere della morte…..)

Lo sono come antropologo della mente, ma ancor prima come essere umano, indipendentemente dal proprio credo scientifico oppure ideologico. Esiste, infatti, un credo che supera tutti gli altri: quello genitoriale, in base al quale la vita del proprio figlio è più importante di qualsiasi dolore, qualsiasi negazione, anche quando un certo tipo di scienza vuole sostenere il proprio punto di vista.

E cominciamo con il dire, una volta per tutte, che la scienza, nei suoi metodi e nelle sue conclusioni è come ogni cosa umana, assolutamente fallibile, e, nonostante abbia determinato il progresso delle nostre menti occidentali e mondiali, abbiamo assistito spesso a clamorose smentite, e proprio da parte degli stessi pazienti che erano dati ufficialmente per morti.

Quando sostengo l’esistenza del miracolo, molte persone inorridiscono per questa mia posizione, affermando che un uomo di scienza non dovrebbe essere anche uomo di fede. Eppure, è proprio il contrario, dal mio punto di vista: solo uno scienziato attento, scrupoloso, onesto è in grado di ammettere la giusta dose di imponderabile, grazie alla quale lascia spazio all’inspiegabile, appunto al naturalmente miracoloso.

Se tutti noi fossimo davvero convinti delle conseguenze che le nostre certezze hanno nella nostra vita futura, le cose andrebbero proprio come ci attendiamo. Fortunatamente, tanto nel bene quanto nel male, non avviene così. Altrimenti, potremmo sentirci così superiori alla Natura stessa, oppure simili a Dio, per coloro che vi credono, al punto tale da esprimere quella onnipotenza che solo i soldi e la politica sanno cosi bene produrre nella mente umana.

Ecco allora, ben vengano genitori come questi, che sanno anche attendere e sperare nell’intervento di quell’imponderabile che la scienza vuole costantemente rinnegare, per farci credere che solo lei è il punto di riferimento finale nella vita.

E mi sa, che se andiamo avanti così, ci obbligheranno a credere solo in ciò che ritengono sia vantaggioso per portare avanti convinzioni economicamente utili ad alcuni e deleterie per altri.

 

alessandro_bertirotti2Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura. Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).

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