Inciviltà

La sinistra spacciata

Immigrazione-e-spaccioÈ tutta questione di… inciviltà.

L’ennesima solita notizia,(L’uomo, un gambiano di 30 anni, è stato arrestato per l’ennesima volta ieri, sempre per lo stesso motivo: spaccio di droga
Salvatore Di Stefano  -Ci è cascato un’altra volta tale Abdel Aziz Kamara, un trentenne gambiano residente a Padova, che giovedì pomeriggio è finito nuovamente in manette dopo essere stato pizzicato a svolgere la sua attività preferita, quella di spacciatore di marjuana).

  e dunque niente di nuovo.

Certo, con la chiusura delle cooperative che accoglievano gli immigrati, per inserirli nel tessuto sociale e normale della società italiana, non resta altro che entrare ed uscire di galera, con quella velocità consentirà solo in Italia, grazie a leggi che evidentemente lo permettono. Se non fosse in qualche modo possibile, è logico che l’interpretazione del magistrato non lo porterebbe ad agire in questi termini. Una interpretazione si può dare solo se esiste un testo da interpretare. Senza testo, nessuna interpretazione. Mi sembra relativamente facile il concetto. E dunque le cose sono due: la legge è facilmente ambigua, oppure i magistrati sono lettori creativi delle leggi stesse. Beh, dalle ultime motivazioni di sentenza, non saprei proprio cosa augurarmi.

Ma il tema che voglio affrontare è un altro.

Se si verificano i casi che riporta la notizia, significa che il processo di integrazione degli immigrati, voluto e gestito internazionalmente da quei poteri politici che vogliono in effetti destabilizzare intere aree geografiche, senza effettivamente risolvere la fame e le ingiustizie nel mondo, ha fallito. E queste persone “spacciano” non la droga soltanto, ma la mistificazione solidale di questa altrettanto falsa sinistra. Una sinistra delle banche, dei trafori, dell’ignoranza, della presunzione e radical chic. Perché, in effetti, è questa la reale situazione nella quale versa questa parte politica, in crisi di comportamenti, ideali ed emblemi.

Mi direte, cosa fare?

Innanzi tutto, regolare e regolamentare questi flussi di esseri umani disperati. E il ministro Salvini lo ha fatto e continua a farlo. Deo gratias. Secondo, assumere come dato di fatto una reale crisi politico-istituzionale di una Europa che tutto fa, tranne interessarsi dei reali bisogni di alcuni popoli, ossia tutti a meno che non siano tedeschi e francesi. Terzo, renderci conto che il mondo sta esplodendo, e non solo per il clima (al di là di tutte le patetiche bambine che riempiono di soldi altrettanti patetici genitori ed allocchi che vi credono…), ma sostanzialmente perché l’umanità sta arrivando al proprio capolinea esistenziale, grazie al suo egoismo immanente, ovunque. In qualsiasi parte del mondo, temo.

E noi, in questa nazione, cosa fare alle prossime elezioni europee?

Se non ci rechiamo alle urne, facciamo il gioco dei soliti poteri partitici che avranno i loro soliti clienti che li voteranno. Dunque, bisognerebbe andare a votare, scegliendo coloro i quali denunciano la reale situazione in cui versa l’Europa politica, non quella dei cittadini. Votiamo coloro che hanno un’idea radicalmente nuova di questo territorio così complesso e difficile, della sua storia e specialmente del suo futuro.

Solo così, penso, potremmo dire di averci almeno provato, prima di terminare ad esistere come specie, ricordando che, ai livelli in cui siamo giunti, nella scienza e nella tecnologia, il clima siamo noi. Noi, come esseri umani che continuiamo a crederci padroni di tutto, solo perché possediamo qualche spicciolo in più nelle tasche.

Ma, al di sotto delle tasche, il corpo è nudo.

 

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).