Immigrati in Toscana
È tutta questione di… organizzazione.
Dovremmo tutti, e dico proprio tutti, imparare da quelli del PD. E questa notizia, del 10 luglio scorso, anche se passata,rimane sempre attuale. Perché dovremmo imparare da questa rosa, bancaria e radical chic sinistra? Per una seria di motivi e che vi enumero qui di seguito.(Una legge che tutela i clandestini: così la Toscana aggira il dl Sicurezza- La pdl per assicurare cibo, scuola e sanità gratis a tutti gli immigrati irregolari. Le barricate del centrodestra: “Norma dal sapore eversivo”Andrea Indini – Mer, 10/07/2019)
I dem parlano di “tutela dei bisogni essenziali della persona umana” per garantire a tutti “i diritti samaritani”.
Innanzi tutto, la sinistra, con la grande tradizione che possiede, specialmente in questa nazione, è nelle condizioni di proporre e far passare a tutti l’idea di essere al di sopra di ogni sospetto morale, etico e comportamentale. La sinistra è migliore, etica, rivolta al benessere delle persone, a favore dell’accoglienza della diversità, legata alla famiglia cristiana, disponibile al colloquio, e così via. E molte persone, ancora oggi, nonostante tutto quello che si vede (da #Bibbiano, #Seawatch e #Lucano, etc.), continuano a dare credito a queste miserie propagandistiche. Quindi, anche la destra dovrebbe cominciare, a spron battuto, ad affermare le stesse cose. E forse, grazie anche all’approvazione del Codice Rosso (e ricordo a tutti che in Parlamento la sinistra PD si è astenuta in sede di votazione, dimostrando quello che è…), si comincia a comprendere che la propaganda vera non è solo quella difensiva, ma quella propositiva, migliorativa presente in questa Nazione.
Il secondo insegnamento è quello legato al fatto che la campagna elettorale non finisce mai, e la si fa nel silenzio delle cooperative, delle associazioni culturali, dei centri di smistamento ed accoglienza dei migranti, senza troppa pubblicità, in sordina. La sordina produce un “tamtam” molto più assordante e funzionale di qualsiasi messaggio social. Ne sono convinto, e lo possiamo verificare in tutte le regioni tradizionalmente rosse, e che lentamente, Deo Gratias, si stanno accorgendo di tutto questo. La notizia che ho inserito in ipertesto dimostra proprio quanto ciò sia vero.
Ricevo, ultimamente, da molti giovani psicologi, assistenti sociali, educatori, ed altre professionalità gli sfoghi della loro disperazione, dovuta all’applicazione del Decreto Sicurezza. Perché? Stanno perdendo il lavoro, poiché comincia a mancare la materia prima ed umana sulla quale speculare: gli immigrati. Vengono dunque lasciati a casa, licenziati in tronco per mancanza di clienti. Si trovano così costretti a dimostrare di essere altamente professionali con altri simili italiani, conquistando qualche ruolo messo a concorso, oppure lavorando come liberi professionisti. Insomma, non hanno più a protezione e la collocazione del partito.
Cosa fa, dunque, il PD toscano?
Cerca, in tutti i modi e in tutte le occasioni, di ridare speranza a questa mandria di operatori sociali. E tutti loro sono voti, voti e voti, perché certamente ognuno di loro sarà grato a quelle persone che danno lavoro, in tempi di crisi, quando sarebbe difficile trovarlo, se non con molta fatica e bravura, al di fuori delle strutture legate al partito. Altro che business! Sono perfetti, nella strategia di avere serbatoi elettorali sempre vivi, vegeti e intelligentemente venduti come espressione di quella bontà catto-comunista così cara al popolo di questa regione.
Dobbiamo essere tutti fieri di questa verità incontrovertibile.
Pace a noi.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).