“IL SUD? LO SALVERANNO I SUOI EMIGRATI”. ARTICOLO SUL “ROMA” PER LA NUOVA RUBRICA “LE RADICI DEL SUD”.
Il riscatto del Sud passerà per chi ha lasciato il Sud. Lo confermano esperienze personali, come alcune recenti conferenze in Germania. Due le motivazioni principali: l’assenza di legami politici o economici con il territorio, legami che spesso diventano prigioni per chi vive la nostra realtà, caratterizzata da classi dirigenti da 150 anni inadeguate e capaci solo di difendere se stesse. La seconda, più importante, è l’amore che chi parte conserva per sempre verso le proprie radici. Rocco Morrone è il responsabile dell’“Accademia italiana” a Mainz, in Germania, ed ha organizzato due incontri sulla Storia di Napoli e del Sud. Rocco è nato a Mainz, parla un perfetto tedesco, un perfetto italiano e una perfetta lingua napoletana, con un accento che non presenta differenze con quello che riconosciamo tra le strade della nostra antica capitale. E tre lingue usano anche i suoi bambini… In cantiere ci sono già altri progetti e la possibilità di portare tanti napoletani-tedeschi nei Siti Reali. Per anni in America c’è stato il culto del tricolore e di Garibaldi perché erano gli unici simboli conosciuti della Patria perduta: abbiamo il diritto e il dovere di raccontargli quando e perché sono partiti e per colpa di chi. Forse proprio di quel tricolore e quel Garibaldi, visto che prima di loro dal Sud non partiva nessuno. Abbiamo la possibilità di ricostruire un senso di appartenenza ed un orgoglio anche attraverso la vera Storia delle Due Sicilie e dell’unificazione italiana ed i simboli di quella Storia. Abbiamo La possibilità di riannodare quei fili spezzati e di ringraziare in qualche modo chi è partito, e magari di evitare qualche nuovo emigrante tra i giovani meridionali. invertendo una tendenza drammatica che dura da 150 anni. Qualche anno fa il regista Francis Ford Coppola…
ARTICOLO COMPLETO SUL “ROMA” Gennaro De Crescenzo
«Il Sud? Lo salveranno i suoi emigrati»
Movimento Neoborbonico. Una due giorni in Germania tra i meridionali di terza generazione
di Gennaro De Crescenzo
Lun 24 Febbraio 2020 21:34
Il riscatto del Sud passerà per chi ha lasciato il Sud. Lo confermano esperienze personali, come alcune recenti conferenze in Germania. Due le motivazioni principali: l’assenza di legami politici o economici con il territorio, legami che spesso diventano prigioni per chi vive la nostra realtà, caratterizzata da classi dirigenti da 150 anni inadeguate e capaci solo di difendere se stesse. La seconda, più importante, è l’amore che chi parte conserva per sempre verso le proprie radici. Rocco Morrone è il responsabile dell’“Accademia italiana” a Mainz, in Germania, ed ha organizzato due incontri sulla Storia di Napoli e del Sud. Rocco è nato a Mainz, parla un perfetto tedesco, un perfetto italiano e una perfetta lingua napoletana, con un accento che non presenta differenze con quello che riconosciamo tra le strade della nostra antica capitale. E tre lingue usano anche i suoi bambini. I miei due giorni in Germania sono stati anche un viaggio nelle eccellenze (soprattutto gastronomiche) napoletane e meridionali. In cantiere ci sono già altri progetti e la possibilità di portare tanti napoletani-tedeschi nei Siti Reali. Per anni in America c’è stato il culto del tricolore e di Garibaldi perché erano gli unici simboli conosciuti della Patria perduta: abbiamo il diritto e il dovere di raccontargli quando e perché sono partiti e per colpa di chi. Forse proprio di quel tricolore e quel Garibaldi, visto che prima di loro dal Sud non partiva nessuno. Abbiamo la possibilità di ricostruire un senso di appartenenza ed un orgoglio anche attraverso la vera Storia delle Due Sicilie e dell’unificazione italiana ed i simboli di quella Storia. Qualche anno fa il regista Francis Ford Coppola ha comprato un palazzo a Bernalda, in Lucania, paese d’origine della sua famiglia. In tanti lo ricordavano per le visite in privato alla processione della Madonna Assunta, il 15 agosto, con la figlia Sofia. C’è voglia di riscoprire le proprie radici anche tra queste generazioni di emigranti. L’ entusiasmo e la commozione delle sale piene di meridionali in Germania, che ho trovato qualche settimana fa, sono un segnale bello e importante. La possibilità di riannodare quei fili spezzati e di ringraziare in qualche modo chi è partito, e magari di evitare qualche nuovo emigrante tra i giovani meridionali. invertendo una tendenza drammatica che dura da 150 anni.
*presidente Movimento Neoborbonico