Il potere
È tutta questione di… realtà.
Con il termine potere si intende la capacità di raggiungere un obiettivo prefissato malgrado l’opposizione di antagonisti o situazioni avverse.
Il potere opera ad ogni livello della società, comprese le famiglie, perché i genitori hanno potere sui figli; a livello delle organizzazioni, poiché i dirigenti hanno potere sui sottoposti e delle relazioni nazionali e internazionali, perché i leader esercitano il potere militare ed economico per raggiungere gli obiettivi del loro Stato.
Alcune volte, le persone esercitano individualmente il potere per raggiungere un obiettivo: quando, per esempio, uno studente completa il ciclo di studi per qualificarsi nella realizzazione di una precisa carriera.
Altre volte, invece, il potere viene utilizzato per influenzare pensieri e comportamenti delle persone, e persino dominare gli altri. Il rettore dell’università, assieme al gruppo dirigenziale, può dettare le regole che i propri dipendenti devono seguire, ad esempio, nell’esercizio delle loro mansioni.
In linea generale, il potere viene utilizzato per distribuire risorse, e in questo caso si tratta di potere economico; oppure per dettare regole e prendere decisioni, e siamo di fronte al potere politico; oppure ancora per contribuire a definire la realtà, e in questo caso parliamo di potere informativo.
Per tutte queste ragioni, il potere è strettamente connesso al concetto di disuguaglianza, ovvero alla distribuzione sistematica e iniqua delle risorse fra diversi gruppi di persone.
In tutte le società del mondo esiste una qualche forma di disuguaglianza che, molto semplicemente e purtroppo, varia solo per tipo e intensità. Coloro che possiedono un maggior numero di risorse economiche, politiche e informative hanno ovviamente migliori possibilità di raggiungere i propri obiettivi, e superano difficoltà e opposizioni. In altre parole, queste persone hanno maggiore potere.
Ecco perché diventa importante prestare attenzione al potere: ci permette di individuare i collegamenti e le somiglianze tra le diverse forme di disuguaglianza che coesistono e interagiscono tra di loro.
Considerare l’intersezione di etnia, classe e genere si è sempre rivelato particolarmente importante per comprendere le dinamiche che esistono fra il potere e la disuguaglianza.
Non dobbiamo dimenticare, infatti, che qualsiasi forma di potere può essere utilizzata per creare o ridurre le disuguaglianze che, a loro volta, possono ovviamente alterare la distribuzione del potere stesso.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info)