Ignoranti e felici

tacere_-150x150Ignoranti e felici
È tutta questione di… resistenza.

In televisione, in radio, nel web, incontriamo, con una certa frequenza, individui che parlano dimostrando un’ignoranza abissale. Anzi, direi una analfabetizzazione quasi totale. Strafalcioni sintattici e grammaticali, ignoranza totale circa la storia, la geografia e l’economia. Chi più ne ha più ne metta. Questo produce in noi la subdola convinzione che si possano esprimere giudizi avventati di fronte a tutti, anche a coloro che fanno ed hanno fatto della ricerca scientifica il proprio stile di vita. Se anche i rappresentanti politici, che dovrebbero narrare almeno un minimo livello di conoscenza alfabetica del mondo, sono capre travestite da esseri umani, il messaggio reale è chiaro. Tutti possono dire la loro su tutto, anche su argomenti di cui non hanno la minima conoscenza. E così, assistiamo al pullulare quotidiano di sempre nuove capre che si travestono da scienziati, senza intelligenza, esaltatati dalla sola idea di essere mediatici, ed esponenti di una crassa ignoranza. Certo hanno il loro pubblico, e ciò è forse peggio.

Il fatto è che simili atteggiamenti si riscontrano nella vita quotidiana e non di rado incontriamo persone che discutono arrogantemente di fisica, neuroscienze, economia, sociologia e meccanica quantistica. Un altro mondo, rispetto a quello nel quale sono cresciuto, dove mi veniva detto che quando non si sanno le cose è meglio tacere. Ma oggi, non importa affatto il contenuto di un messaggio, mentre è importante avere follower e audience. Questo è il vero e più grave trash, rispetto a quello che invece crediamo essere.

Per fortuna, conosco Sant’Agostino, il quale parlava di aurea solitudo, come di un vero e proprio vaccino contro questi para-individui. Certo, consiglio a tutti di fuggire da simili esemplari, altrimenti il proprio livello di umiltà, necessario in qualsiasi forma di sviluppo mentale, verrebbe definitivamente compromesso dalla loro frequentazione. Lasciateli convinti di essere quello che non saranno mai, perché tanto avranno sempre qualcuno che li segue, credendo di migliorare.

D’altra parte, la selezione naturale dovrà pur continuare a lavorare, o no?

 
alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È stato docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).

Scrivi una mail a Alessandro Bertirotti