Eh… Casalino!
È tutta questione di… fallimento.
Partiamo da queste rivelazioni,(Tutte le colpe di Casalino: “Perché tutti lo odiano…” Croce e delizia dell’avvocato del popolo, Rocco è il Deus ex machina del fenomeno Conte ma anche uno dei suoi principali guai. Sì perché tanto di questa crisi è dovuto a lui: “La prima vittima di Casalino si chiama Conte” Elena Barlozzari – Ven, 29/01/2021 – 12:11 – Show must go on. È il motto che racchiude l’esperienza di Rocco Casalino a Palazzo Chigi. Sempre accanto al premier, talvolta anche un passo avanti. Sempre a favore di telecamera. Conte e Casalino, come l’yin e lo yang -https://www.ilgiornale.it/news/politica/colpe-casalino-dietro-crisi-tutti-odiano-perch-1920044.html) del tutto realistiche, e da alcune considerazioni, altrettanto condivisibili.
Beh… da un comico, potevamo forse attenderci qualche cosa di serio? Sì, se avessimo parlato di comici preparati, teatralmente e culturalmente all’altezza di una fra le professioni più serie del mondo. Ricordo, tanti anni fa, una performance sulla nascita della filosofia occidentale, circa due ore di spettacolo, tenuta in Trentino da Pippo Franco. Indimenticabile, anche perché l’evento proseguì a cena, assieme ad altri amici.
Una preparazione disciplinare da fare invidia al miglior docente ordinario di Storia della Filosofia, annunciata con magistrale tecnica comunicativa, durante una performance che tenne inchiodato il pubblico, beato di fronte a tanta maestria, per i contenuti, la regia e la sceneggiatura di concetti ed idee spesso non facili da metabolizzare e comprendere.
Invece, nel caso del nostro ospite indesiderato, Rocco Casalino, a Palazzo Chigi, siamo in presenza del nulla comunicazionale, condito di banalità, ovvietà e noia. In effetti, tranne le prime volte, quando sapevo che il Premier avrebbe tenuto la sua solita sbrodolatura in Tv, sapevo esattamente quando mettermi a cenare. E ceno sempre a televisione spenta.
Mi sembra dunque giusto, nella eventualità che se ne vada Conte da Palazzo Chigi, lo segua anche questo suo rovinatore comunicazionale seriale, degno figlio di quei Cinque Stalle che tutto fanno tranne che essere credibili e affidabili. Certo, gli altri, come ho ampiamente scritto, non sono meglio di lui, ma almeno non li vediamo così spesso nei media, e il più delle volte riusciamo persino a dimenticarci della loro esistenza in vita. Cosa, quest’ultima che, permette un reale nostro prolungamento di aspettativa di vita.
Il fatto è, come mi ricorda il collega universitario, che il mondo politico e della comunicazione sta andando in questa direzione, quella del Casalino, con la conseguente mistificazione del reale lavoro della politica (ammesso che qualche politico conosca l’origine nobile del termine polis… ma è ovvio che sorga qualche dubbio, almeno nella nostra nazione).
Riusciranno i nostri onorevoli eroi (gli onorevoli siamo noi cittadini, gli altri si dovrebbero chiamare disonorevoli…) a riporre un minimo di fiducia nella politica, se andiamo avanti in questo modo?
Ho, in effetti, qualche serio dubbio.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).