Distrutto il simbolo della civiltà cristiana d’Europa

QUANDO L’EUROPA FU COLPITA AL CUORE

Il 15 febbraio di ottant’anni fa il simbolo della civiltà cristiana d’Europa fu distrutto da una pioggia di 576 tonnellate di bombe sganciate da 227 fortezze volanti angloamericane.
Parlo dell’Abbazia di Montecassino fondata nel 529 da San Benedetto, patrono d’Europa, dove i monaci all’insegna di ora et labora misero in salvo le radici classiche d’Europa: l’opera di Platone e Aristotele, di Ovidio e Virgilio, di Plotino, i codici, la geometria. Quel convento aveva resistito all’assalto dei mori e allo scempio dei soldati napoleonici. Ma quella pioggia di fuoco del 1944 distrusse l’abbazia, che neanche i tedeschi avevano voluto profanare; poi si barricarono tra le sue rovine e si combattè per altri tre mesi. Non c’era una motivazione strategica dietro quell’attacco. Un millennio e mezzo di storia, di fede e di sapienza distrutto in una giornata di barbarie. E centinaia di vittime tra le popolazioni civili.
Ricordo la commozione dello scrittore romeno Vintila Horia quando mi raccontò la sua visita all’Abbazia prima e dopo la distruzione. Ecco la perdita del centro, diceva con gli occhi lucidi, un centro d’irradiazione spirituale della civiltà europea dove si custodivano le sue radici greche, romane e cristiane, colpito al cuore. Qualcuno farà mai un film su Montecassino e Papa Francesco se ne è ricordeto? Ora et ignora.

Marcello Veneziani