Disabili italiani
È tutta questione di… vergogna.
Prima Alda d’Eusanio e dopo Jovanotti, grazie ad una lettera di Pif, intervengono sulla questione disabili e sul silenzio di Crocetta in proposito. (Jovanotti a fianco di Pif: “Imbarazzante il silenzio sui disabili. Crocetta deve rispondere”)
Ed ora io, che come Antropologo della mente, cerco di spiegare, dal mio punto di vista, perché accadono queste cose. E porto una testimonianza. Una considerazione che una signora, con un figlio disabile, denuncia su Fb. Per un mio rispetto personale, non inserisco il riferimento al suo profilo, mentre vi riporto alcune frasi estrapolate dal testo che lei scrive e pubblica su Fb.
Da queste partono le mie considerazioni.
“Io faccio la bidella in una scuola media, con orario fisso , dalle 9.00 alle 15.00, questo mi permette di portare mio figlio tutte le mattine, per le 8.30 , alla fattoria sociale dove svolge delle attività fino alle 12.30. Poi, ritorna a casa con mio marito, pranzano e restano insieme fino al mio ritorno alle ore 15.00. Una collega, di un’altra sede scolastica, sapendo bene le problematiche che ho con mio figlio, mi ha fatto notare che dovrei essere più disponibile per un cambio orario in caso di necessità, che dovrei essere più “flessibile” , che dovrei “sbilanciarmi” di più . In pratica, mi ha fatto capire che io sono privilegiata, avendo sempre lo stesso orario, e se gli altri cambiano il loro, a causa delle attività scolastiche, io me ne frego. Se io lavoro fino alle 15.00 è perché non posso protrarre il mio orario! Non saprei a chi lasciare mio figlio! Ma mica lo capiscono! Sanno solo criticare e giudicare, senza sapere quali sono le difficoltà che abbiamo quotidianamente. Anzi, cercano di farti sentire in colpa, e sembra quasi che ti faccia comodo avere un figlio disabile, così hai sempre lo stesso orario! Ci marci sopra! Sembra che ne approfittiamo per avere un tornaconto. Ma come si permettono di giudicare, di fare osservazioni! Sono lontani anni luce dalla nostra realtà, ma che ne sanno di quello che viviamo sulla nostra pelle, dei sacrifici che facciamo, delle difficoltà che incontriamo tutti i giorni, del dolore che proviamo! Si dovrebbero vergognare”!
Ecco i motivi per cui anche alcuni politici sono completamente sordi ed estranei al discorso riguardante i disabili, le loro famiglie, i loro affetti, e non se ne parli poi se ci riferiamo alla loro negata e taciuta sessualità. Anzi, ci sono i soldi per tutte le inutilità dei politici siciliani, ma ciò che ogni cuore umano può davvero provare nelle proprie sofferenze e solitudine, è solo spettacolo televisivo. E la mente, credendo che ogni virtualità sia realtà, pensa solo al proprio piacere e crede che basti guardare la televisione commuoversi versando qualche lacrima per sentirsi migliore, e per tacitare la propria coscienza
Ecco perché si aumentano gli stipendi per i “sani e normali politici”: la sensibilità che dovrebbe portare a un coscienza universale ed umana, diretta a tutti, è solo virtuale, fasulla e nemmeno la società civile, come si legge dalle parole di questa madre afflitta, si rende conto di dove stiamo andando e di come ci stiamo riducendo.
Il mio appello è alla volontà individuale, quella che abbiamo quando realmente, con tutta sincerità, ci riconosciamo per quello che siamo e quello che potremmo diventare, senza però trascurare la minoranza delle persone che abitano questo pianeta. Ce la possiamo fare. È dura, ma le cose difficili sono sempre le più stimolanti. Non penso che questa classe politica cambierà mentalità, fino a quando anche noi non esigeremo da noi stessi di migliorarci giorno dopo giorno.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura. Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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