Cui prodest?
È tutta questione di… equilibrio.
Certo che a leggere questa intervista (Coronavirus, Nicolai Lilin: “Così hanno generato il terrore nel popolo” La libertà, la democrazia e la famiglia: ecco cosa deve essere difeso oggi. Nicolai Lilin spiega la differenza tra paura e terrore e lancia un’accusa all’attuale gestione dell’emergenza Covid Andrea Indini – Lun, 19/10/2020 – 08:07 Un canto della criminalità russa suona più o meno così. “Siamo tutti figli della stessa strada. Forse – continua – troppo presto abbiamo imparato a stare in piedi ed essere uomini. Se sei uno come noi, sei sempre il benvenuto – è l’avvertimento – ma se sei qui per dettare le tue regole, non ti offendere, ti faremo male”-https://www.ilgiornale.it/news/cultura/coronavirus-nicolai-lilin-cos-hanno-generato-terrore-nel-1896674.html.)
qualche elemento di dubbio emerge, anche in una mente relativamente equilibrata come può essere la mia. Meglio, come credo che sia. Viviamo in un periodo storico, in effetti, in cui è comunque difficile mantenere un discreto baricentro, rispetto a ciò che sta accadendo, tanto a livello generale quanto a quello particolare di vita politica.
Ho già scritto che in alcuni Stati il modo di affrontare la situazione emergenziale che stiamo vivendo è stato decisamente preciso, risolutivo ed efficace. Mi riferisco alla New Zealand (nazione con la quale ho rapporti costanti) ed ora si apprende che gli interventi statali mirati a salvaguardare la propria economia funzionano perfettamente anche negli Usa.
Come sapete, io non ho mai fatto mistero, anche in questo blog, delle perplessità antropologiche che suscita in me il Presidente Trump, che considero la versione cowboy del nostro Salvini, anche se a livello di strategia politica i due non sono assolutamente equiparabili. Che gli Stati Uniti siano una grande nazione e che la loro economia interna abbia avuto un balzo in avanti, e notevole, con la presidenza Trump è innegabile, anche se lo stile e la comunicazione della Casa Bianca lasciano alquanto a desiderare. Ma, in fondo, anche se in misura inferiore e con piglio contadino (senza nulla togliere agli agricoltori veri…) anche Salvini cerca di fare gli interessi della nazione, senza essere sovranista come sanno essere i francesi, con la scusa culturale di essere uno stato nazionale da secoli. Fatto sta, in effetti, che la Francia è davvero la sovranista d’Europa, nei modi e nelle politiche, come lo è la Germania, mentre noi italiani possiamo solo essere dei circensi oltremodo ridicoli e patetici.
Nessuno al mondo si fiderebbe di lasciare l’Italia in mano ad uno solo degli attuali politici, che, in un modo o in un altro, in un programma televisivo o nei social, non perdono occasione di dimostrare la totale incapacità di una visione futuribile.
E la gestione attuale di zio Covid-19 lo testimonia ulteriormente.
Non mi riferisco certo alla sua pericolosità, ma al modo in cui vengono gestiti i numeri, ben diversamente interpretabili oggi (per numero di tamponi eseguiti, rispetto alla prima ondata…); alla priorità della Sig.ra Azzolina, con i suoi banchi autoscontri, gli insegnanti covid-19 (che non hanno la minima copertura Inail, peraltro…), avendo perso tempo tutta l’estate a non fare nulla; alla discussione sul Mes, sul Recovery Fund, senza che nelle tasche degli italiani entri nulla per sopravvivere; alla gestione di una sanità concepita, come tutte le cose statali e non di questa nazione, con il solito spirito collusivo, clientelare ed avvilente economicamente.
Ecco, e questi sono solo alcuni aspetti della situazione attuale.
Ora, si tratta solo di vedere in che modo avremo un futuro in questo Paese.
Certo, vedrà chi sopravvive e possiamo attualmente sperare nei nostri figli, s riusciranno a vivere ancora in questa nazione, senza trasferirsi nella Stazione Spaziale Internazionale.
Come sapete, resto fiducioso.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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