Come spiegare?

Come spiegare?

È tutta questione di… precisione.

Spiegare_01-300x193Nella nostra mente vi sono come due coppie di binari paralleli sui quali passano due treni condotti comunque dallo stesso conducente, il quale, in base al tipo di treno che deve gestire, cambia meta, ma non metodo di guida.

In entrambi i casi, sia nella quotidianità che nella ricerca scientifica, si provano identiche frustrazioni e dolori quando emerge il limite umano di fronte alla forza della natura.

E quando scopriamo, proprio attraverso la presenza del dolore, che la nostra volontà possiede dei limiti, il più grande e misterioso dei quali è la morte, siamo costretti a fermarci. Un arresto reale, non metaforico, ma concreto e pratico.

Tutto, di fronte alla morte, in noi ed attorno a noi, si ferma.

Anche il tempo, che prima credevamo di poter sottomettere ai nostri voleri e desideri, attraverso uno spasmodico e paranoico sentimento di potere assoluto, perde il suo significato. Di fronte al dolore della morte, i piccoli cambiamenti quotidiani si arrestano, perché si percepisce la presenza del cambiamento finale. Di cui, per giunta, non sappiamo assolutamente nulla e non possiamo nemmeno sperare troppo di saperne di più con l’età, perché la morte rimane sempre un mistero antropologico finale, così come la nascita è il mistero antropologico iniziale.

Spiegare_00-300x169La nostra esistenza trascorre fra questi due estremi che non dipendono affatto dalla nostra volontà, anche se quello finale, la morte, può essere provocato. Ma la scienza tenta di provocare anche il primo, e ci sta riuscendo bene. Quello che però la scienza non riesce ancora a capire e gestire, prima che si diventi genitori, è come si sarà genitori e secondo quali processi mentali si accoglierà il nuovo cucciolo.

In tutto questo, con modalità anche originali per ciascuno di noi, man mano che cresciamo restano sempre tre le fondamentali domande umane:

• Come spiegare il mistero della generazione.

• Come superare l’ossessione della morte.

• Come realizzare il desiderio di immortalità.

In questi tre “come” si articola il funzionamento primordiale della nostra mente e si sviluppa la sua intera evoluzione.

Ecco, direi che di fronte agli eventi contemporanei di questo nostro mondo, potrebbe essere utile ragionare su questi tre elementi.

 

alessandro_bertirotti3Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).