Come la vede la Cina

Come la vede la Cina
di Pete Hoekstr 7 agosto 2021

Pezzo in lingua originale inglese: How China Sees It
Traduzioni di Angelita La Spada

Il Partito Comunista Cinese (PCC) ha molto da perdere, sia a livello nazionale sia internazionale, se la verità viene fuori. Un dibattito nebuloso sulle origini del virus va più che bene alla Cina. Eludere la responsabilità – e subire non poche ricadute negative – per aver scatenato una pandemia nel mondo che ha ucciso milioni di persone non è un pessimo risultato. E i risultati economici potrebbero anche essere migliori per la Cina piuttosto che per il resto del mondo, rafforzando così ulteriormente il PCC.

E ora, in risposta all’insabbiamento della Cina, la comunità internazionale sembra incapace di andare oltre la vuota minaccia di chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di dare seguito alla sua indagine originale, che era pessima, con un’altra indagine.

Per l’Occidente mantenere l’OMS come agenzia di informazione è imbarazzante. È stata un burattino della Cina la prima volta e lo sarà di nuovo.

La Cina è stata sonoramente condannata dagli Stati Uniti e da altri per aver praticato il genocidio contro gli uiguri. Non c’è stata alcuna conseguenza. La Cina ha barato da quando è stata invitata ad aderire all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001. Ciò non ha avuto nessuna conseguenza. S’intravede uno schema? Se no, si può scommettere che l’intravedranno i cinesi. Essi si aspettano che diffondere disinformazione e occultare i fatti sulla pandemia porterà allo stesso punto: non ci saranno conseguenze.

BEIJING, CHINA - MARCH 11: China's President Xi Jinping applauds after voting during a session that also included a vote in favour of a resolution to overhaul Hong Kong's electoral system, during the closing session of the National People's Congress at the Great Hall of the People on March 11, 2021 in Beijing, China. The annual political gatherings of the National People's Congress and the Chinese People's Political Consultative Conference, known as the Two Sessions, brings together China's leadership and lawmakers to set the blueprint for the coming year. It is considered the most important event on the governments calendar and offers a rare glimpse at what President Xi Jinping and top officials see as priorities. With the pandemic largely under control in China, discussions this year are expected to signal Beijing's intentions around technology competition, control over Hong Kong, and strategic threats posed by Western countries including the United States. The political meetings, held at the Great Hall of the People at the edge of Tiananmen Square in central Beijing, can typically last for up to two weeks. (Photo by Kevin Frayer/Getty Images)
 Dall’inizio della pandemia di Covid-19, la Cina non è stata totalmente cooperativa. Ha eluso il controllo e la responsabilità delle proprie azioni. È andata oltre il semplice nascondere i fatti e ha condotto una massiccia campagna di disinformazione. Questa strategia ha avuto successo. Nella foto: il presidente cinese Xi Jinping. (Foto di Kevin Frayer/Getty Images)

Sembra che l’Unione Europea e gli Stati Uniti chiedano ora una nuova indagine sulle origini del coronavirus. Stanno “esortando” la Cina a cooperare pienamente e a fornire “accesso completo”. Parole di sfida! Il Partito Comunista Cinese (PCC) deve tremare dalla paura, specialmente dopo che il consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Joe Biden ha dichiarato che le conseguenze della mancata cooperazione consisterebbero in un “‘isolamento” internazionale. Questo approccio incerto non porterà a termine il compito. È passato da tempo il momento di fare sul serio con la Cina, e lo sappiamo tutti.

Perché questa “vigorosa” iniziativa unificata degli Stati Uniti e dei suoi alleati fallirà? Dall’inizio della pandemia di Covid-19, la Cina non è stata totalmente cooperativa. Ha eluso il controllo e la responsabilità delle proprie azioni. È andata oltre il semplice nascondere i fatti e ha condotto una massiccia campagna di disinformazione. Questa strategia ha avuto successo. Nonostante i crescenti dubbi sull’origine del virus, non c’è motivo per la Cina di cambiare la propria strategia di insabbiamento e invertire la rotta. Perché rovinare un successo?

In effetti, la Cina si è preparata per il giorno in cui potrebbe essere sottoposta a maggiori pressioni e controlli. Nell’aprile 2020, dai report che mi sono stati inviati da fonti europee è emerso che l’apparato di intelligence cinese aveva già eliminato con successo tutte le tracce di prove della connessione esistente tra l’Istituto di virologia di Wuhan e una divisione di armi biologiche che operava nella struttura. Pechino aveva anche eliminato ogni prova sui suoi collegamenti con l’Esercito di Liberazione del Popolo (PLA). Le informazioni che il virus era frutto di una fuga da laboratorio erano state eliminate.

Non solo la Cina è stata falsa, ma ha anche utilizzato una massiccia operazione di disinformazione/influenza globale. A partire grosso modo dal marzo 2020, le fonti hanno dichiarato che il Partito Comunista Cinese aveva organizzato un’operazione utilizzando 2 mila persone, con almeno 3 miliardi di dollari di finanziamenti per controllare la narrazione. Il messaggio principale includeva la garanzia che la teoria delle fughe di virus da laboratorio sarebbe stata completamente smentita. Un secondo messaggio principale era che Pechino aveva efficacemente controllato il virus all’interno della Cina ed era uno dei principali attori nel ridurre al minimo l’impatto a livello globale. E infine, ha cercato di ritrarre gli Stati Uniti, e in particolare il presidente Donald Trump, come maldestri e inefficaci nel rispondere alla minaccia.

Niente di tutto questo dovrebbe sorprenderci. Il PCC ha molto da perdere, sia a livello nazionale sia internazionale, se la verità viene fuori. Un dibattito nebuloso sulle origini del virus va più che bene alla Cina. Eludere la responsabilità – e subire non poche ricadute negative – per aver scatenato una pandemia nel mondo che ha ucciso milioni di persone non è un pessimo risultato. E i risultati economici potrebbero anche essere migliori per la Cina piuttosto che per il resto del mondo, rafforzando così ulteriormente il PCC.

E ora, in risposta all’insabbiamento della Cina, la comunità internazionale sembra incapace di andare oltre la vuota minaccia di chiedere all’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) di dare seguito alla sua indagine originale, che era pessima, con un’altra indagine. Per l’Occidente mantenere l’OMS come agenzia di informazione è imbarazzante. È stata un burattino della Cina la prima volta e lo sarà di nuovo.

Il 20 giugno, il consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Biden, Jake Sullivan, ha dichiarato che se il PCC non coopererà pienamente avrà reali conseguenze. Si ricordi che la Cina è stata sonoramente condannata dagli Stati Uniti e da altri per aver praticato il genocidio contro gli uiguri. Non c’è stata alcuna conseguenza. La Cina ha barato da quando è stata invitata ad aderire all’Organizzazione Mondiale del Commercio nel 2001. Ciò non ha avuto nessuna conseguenza. S’intravede uno schema? Se no, si può scommettere che l’intravedranno i cinesi. Essi si aspettano che diffondere disinformazione e occultare i fatti sulla pandemia porterà allo stesso punto: non ci saranno conseguenze.

La comunità internazionale è una tigre di carta. Potrebbe non passare molto tempo prima che vedremo un replay di #bringbackourgirls di Michelle Obama come la risposta internazionale più energica al comportamento del PCC. Considerami scettico sul fatto che l’attuale politica sarà più efficace.

Pete Hoekstra è un ex membro del Congresso degli Stati Uniti, repubblicano del Michigan. È stato a capo della Commissione Intelligence della Camera dei Rappresentanti. Più di recente è stato ambasciatore americano nel Regno Unito e nei Paesi Bassi.