Cari Lettori,

Cari Lettori,
a quanti hanno ieri espresso dissenso a proposito del post da me pubblicato sulla Meloni, voglio che sia ben chiara una cosa: divido ormai i fatti dalle idee perché non c’è modo di tenerli insieme. Le idee che esprimo sono e restano quelle che difendo da sempre, sui grandi temi culturali e civili, sugli scenari mondiali e sulla critica radicale al modello vigente; sul piano dei fatti, però, non mi unisco alla lotta contro il governo “di destra”, non do una mano a quelli che vogliono cacciare Larussa perché non ha detto che vorrebbe un figlio gay o il ministro della PI Valditara perché ha osato criticare l’antifascismo becero e intollerante della preside di Firenze. E dico questo pur non condividendo molte scelte del presente governo, a partire da quella militarista filo-Usa-Ue-Ucraina. E lo scrivo.

Se la gente non capisce questa distinzione inevitabile, e non capisce che il pensiero critico non è in bianco o nero ma più articolato, non so che farci. Mi piacerebbe avere una posizione unitaria sul piano delle idee e dei fatti ma politicamente oggi si traduce nel nulla, non porta a nulla. Le idee se ne stanno da una parte, i fatti vanno per conto loro.
Viceversa dissento anche dalle opposte semplificazioni. Leggo per esempio che una pagina finora a me dedicata, ora si chiama Amici di Giorgia Meloni e Marcello Veneziani. Prendo le distanze da questa idea e torno a invitare i suoi curatori a non usare il mio nome. Senza alcuna polemica verso la Meloni o chicchessia. Come ho già detto ai promotori di quella pagina che me lo comunicavano: sarete pure liberi di fare quello che volete, ma io preferirei non figurare in questa accoppiata, tengo troppo all’autonomia del libero pensiero critico rispetto a qualsiasi leader politico e a qualsiasi partito. “Fate direttamente una pagina dedicata a lei”.
Ma non mi hanno ascoltato. Considerando che già molte volte sotto il mio nome hanno pubblicato scritti e tesi che non condivido, prendo le distanze da quella pagina. Come è difficile mantenere semplicemente le proprie idee da chi ti vuole ridurre al bianco o al nero… poi posso pure sbagliare, intendiamoci, ma sono le mie idee, e preferisco sbagliare in proprio, e non per conto terzi.