Bruciare d’amore. Io dico no!
È tutta questione di… responsabilità.
Ho già scritto molto. Faccio quello che posso, girando tutta la nazione a parlare di femminicidio, e queste notizie mi scoraggiano, facendomi sentire davvero un Don Chisciotte. E come Don Chisciotte non mi arrendo a questa tremenda realtà, anzi, griderò sempre più forte il mio sdegno.
Dico alcune cose che ribadiscono la mia posizione, come persona, ancora prima che come studioso:
– Non si diventa assassini improvvisamente, per amore. Non esiste il raptus, ma esiste uno stile cognitivo-emozionale di vita, secondo cui si pensa che la disperazione interiore, la sofferenza insopportabile che ognuno di noi sente di fronte a qualche cosa di abissale e tremendo, si possa risolvere con l’annientamento dell’oggetto che crediamo sia la causa di questo stato.
– Ho scritto “oggetto” perché queste azioni sono espressioni “feticistiche” di individui immaturi, siano essi uomini o donne, che considerano le relazioni affettive una questione mercificabile e consumistica. Certo, rimane significativo il fatto che nei casi di violenza esagerata siano gli uomini il migliore esempio statistico di questo malessere. Deboli, infantili e capricciosi individui, lasciati soli e con un vincolo materno compromesso, fin dall’infanzia.
– Le nostre femmine umane devono, assolutamente, essere informate fin dalla tenera età su come educare i propri figli, siano maschi e femmine, affinché acquisiscano le dovute e importanti competenze per identificare in età adulta quegli stereotipi di violenza verbale-comportamentale che sorgono? ?anche se celati da comportamenti gentili.
– I maschi umani devono imparare a disapprovare nettamente quegli atteggiamenti di altri maschi che hanno con le femmine umane un rapporto all’insegna dell’inferiorità e della dominazione.
– L’inquisizione sociale alla quale sono sottoposte queste femmine umane non è più ecclesiastica come un tempo bensì culturale e i roghi saranno sempre più numerosi se non togliamo accendini e benzina dalla facile circolazione, soprattutto nei media.
– La responsabilità di fronte a questi casi di violenza è sempre di tutti noi, anche e soprattutto, di coloro che non facendo nulla tacciono o lasciano bruciare viva una persona.
Come cantava De André: “Per quanto voi vi crediate assolti, siete per sempre coinvolti”.
Ho terminato. Per ora.