Amici di Trump
È tutta questione di… scelte.
Come sapete, conosco un poco (per quanto sia possibile conoscere un simile carrozzone) e dall’interno l’ONU. Mi sono recato in questi anni a qualche riunione ginevrina, nella quale si discuteva sulle necessarie azioni educative finalizzate a combattere l’analfabetismo nel mondo. Tante belle parole da parte dei funzionari, lautamente pagati, e altrettante, ma ottime parole, da parte di organizzazioni e associazioni di volontariato. Queste, però, fanno i fatti, armati della sola motivazione e coscienza, senza compensi pecuniari. Eh, sì… i soldi che l’ONU spende servono, prima di tutto, al carrozzone. Se poi avanza qualche cosa, va a coloro che ne hanno davvero bisogno.
Bene, con questa notizia, che non è nuova, le cose si complicano ulteriormente, perché significa che qualsiasi istituzione mondiale desideri lavorare super partes a favore dell’umanità, non potrà mai raggiungere i suoi obiettivi se a lavorare per questo compito sono esseri umani. Inoltre, a dimostrazione di quello che ho appena scritto, ecco stanziati altri fondi per il makeup della sede ginevrina. Direi sempre meglio.
È giusto tagliare i fondi a queste missioni, poiché si producono danni irreparabili! Senza testimoni e leggi adeguate non si individuano e puniscono definitivamente i colpevoli. E poi, si tratta di culture, ossia di intere comunità che non hanno la minima educazione civile sull’inviolabilità dei bambini e delle donne. E, poiché ciò accade nel grande Occidente civilizzato, dove dichiariamo essere presente la cultura del rispetto e della vita, a maggior ragione accade in quelle culture ove invece le vite umane non valgono nulla. Peraltro, per inciso, noi stiamo andando in una direzione molto ambigua a questo proposito. Ma questo è un altro discorso.
Ma è cosa nuova? No, niente affatto, anzi molto antica. Preistorica e che ci portiamo dentro il cervello. Una istintualità animale, rettiliana, che come ho già scritto, fa parte di noi e che non siamo ancora riusciti a controllare, a canalizzare per meglio dire.
L’unica salvezza per la nostra specie, penso possa venire dall’intervento di robot, di esseri non umani, che possano mettere le cose a posto, programmati per il bene dell’umanità. Di questo passo, la nostra specie è decisamente abortiva. E forse è persino meglio.
Alessandro Bertirotti si è diplomato in pianoforte presso il Conservatorio Statale di Musica di Pescara e laureato in Pedagogia presso l’Università degli Studi di Firenze. È stato docente di Psicologia per il Design all’Università degli Studi di Genova, Scuola Politecnica, Dipartimento di Scienze per l’Architettura ed è attualmente Visiting Professor di Anthropology of Mind presso l’Universidad Externado de Colombia, a Bogotà; vice-segretario generale della CCLPW , per la Campagna Internazione per la Nuova Carta Mondiale dell’educazione (UNEDUCH), ONG presso l’Organizzazione delle Nazioni Unite e il Parlamento Europeo, e presidente dell’International Philomates Association. È membro della Honorable Academia Mundial de Educación di Buenos Aires e membro del Comitato Scientifico di Idea Fondazione (IF) di Torino, che si occupa di Neuroscienze, arte e cognizione per lo sviluppo della persona. Ha fondato l’Antropologia della mente (www.bertirotti.info).
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