𝐀𝐥𝐥’𝐢𝐧𝐭𝐞𝐥𝐥𝐢𝐠𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐚𝐫𝐭𝐢𝐟𝐢𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐜𝐚 𝐥’𝐚𝐦𝐨𝐫𝐞
Cosa manca all’Intelligenza Artificiale rispetto all’intelligenza umana? L’Intelligenza artificiale non sa cos’è l’amore, non prova né suscita amore, non è in grado di esprimerlo e nemmeno di imitarlo. L’amore è vita, e tutto ciò che vive viene da un vivente, omne vivum ex vivo diceva lo scienziato seicentesco Francesco Redi. Non può venire da un dispositivo. L’amore è il movente, l’impulso originario, volontario e necessario, che ci muove. L’intelligenza artificiale può essere mossa dalla potenza, nasce automatica ma rischia di farsi autonoma, causa sui, ormai affrancata dall’umana volontà. Il meccanicismo ci espelle dalla decisione, procede per conto suo.
Prima di arrivare al punto di non ritorno cosa resta ancora di umano che non riesce a fare nessuna macchina o cervello artificiale? L’inizio, l’iniziativa, l’inizializzazione. Torniamo dove eravamo partiti: se non ci fosse stato l’uomo a dare quell’input, se non avesse avuto quell’idea e preso quell’iniziativa, servendosi di uno strumento pur sempre costruito, assemblato, inizializzato, venduto da umani, non ci sarebbe stato tutto il resto. Dunque il primo movente è umano e coincide con la facoltà di dare inizio, con la decisione, l’intuizione originaria, l’imprimere il primo moto. Ciò che finora l’automa non riesce a generare è l’originalità, lo spirito critico e autocritico, il conato originario, l’ispirazione poetica, la facoltà visionaria e metafisica, lo slancio spirituale, la deviazione di pensiero non conforme, non convenzionale, l’imprevedibile e il sorprendente. La fede. La macchina non si autocrea, non si autodetermina, non ricerca e non agisce “di testa sua”. C’è un moto iniziale, una forza originaria e misteriosa: lo chiamiamo conato d’amore. Non c’è definizione migliore per alludere a un moto originario di attrazione e collegamento che governa l’universo, la vita, le relazioni, che ci ispira e ci spinge a vivere, a riprodurci, a espanderci e a conservarci in tutti i contesti vitali, biologici e spirituali, corporali e mentali. L’universo ubbidisce all’impulso d’amore. E muove gli uomini, gli animali, le piante, la gravità, i corpi celesti.
(Da L’amore necessario, Marsilio)
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