Sfruttamento sessuale cinese in Pakistan: Abusi sulle ragazze cristiane
di Kaswar Klasra
25 maggio 2019
Pezzo in lingua originale inglese: Chinese Sex Trade in Pakistan: Abuse of Christian Girls
Traduzioni di Angelita La Spada
Una volta che sono state comprate, le donne e le ragazze vengono segregate in una stanza e ripetutamente violentate per renderle gravide in modo da poter garantire un figlio alla famiglia. Dopo aver partorito, alcune hanno il permesso di fuggire, ma non possono portare con loro i figli.
Il fatto che le donne e le ragazze siano vittime di abusi in tutta l’Asia è già abbastanza raccapricciante e merita un’attenzione immediata da parte della comunità internazionale. Ma il fatto che le ragazze cristiane, in particolare, siano prese di mira in Pakistan, rende l’attuale giro di prostituzione un duplice abuso dei diritti umani che ha bisogno di un’attenzione urgente.
Il fatto che le donne e le ragazze siano vittime di abusi in tutta l’Asia è già abbastanza raccapricciante e merita un’attenzione immediata da parte della comunità internazionale. Ma il fatto che le ragazze cristiane, in particolare, siano prese di mira in Pakistan, rende l’attuale giro di prostituzione un duplice abuso dei diritti umani che ha bisogno di un’attenzione urgente. (Fonte dell’immagine: iStock)
Human Right Watch, l’organizzazione non governativa internazionale con sede a New York, , il 26 aprile scorso ha messo in guardia sul fatto che “il governo del Pakistan dovrebbe essere allarmato dai recenti rapporti sul traffico di donne e ragazze verso la Cina. Queste denunce sono spaventosamente simili a quelle riguardanti un traffico di ‘mogli’ verso la Cina da almeno altri cinque paesi asiatici”.
Una settimana dopo, le autorità pakistane hanno arrestato 12 sospetti – otto cittadini cinesi e quattro pakistani – in un caso di sfruttamento sessuale di giovani donne pakistane trasferite in Cina, molte delle quali come ‘spose’. La maggior parte di loro, alcune 13enni, appartengono alla minoranza cristiana del Pakistan.
Dopo gli arresti, Jameel Ahmed Khan, un alto funzionario dell’Agenzia investigativa federale (FIA) del Pakistan, ha detto al Gatestone Institute che da un’indagine preliminare è emerso che i mercanti del sesso avevano adescato le giovani ragazze cristiane provenienti da famiglie povere della Cina promettendo loro una “vita migliore” – e offrendo ai loro genitori uno stipendio mensile. Khan ha affermato che nonostante risulti che centinaia di ragazze sono state vendute e avviate alla prostituzione, resta ancora da accertare il numero esatto delle vittime di questa tratta.
Mohammad Azam, vicedirettore della FIA, ha detto al Gatestone che le giovani, prima di essere portate in Cina dai loro “mariti”, erano state condotte in una base situata in un elegante quartiere di Lahore, dove venivano loro impartite lezioni di cinese.
Secondo VOA News:
“Un’emittente televisiva mainstream pakistana lo scorso mese ha trasmesso le immagini di un’agenzia matrimoniale illegale a Lahore che ospitava diversi uomini cinesi e sei donne pakistane, tra cui due adolescenti, in attesa di essere condotte in Cina come spose.
“Le vittime hanno raccontato a ARY News che le loro famiglie avevano ricevuto 3 mila dollari e la promessa di percepire in futuro circa 280 dollari al mese e un visto cinese per un membro maschile della famiglia”.
Inoltre, secondo quanto riportato da VOA News, Zhao Lijian, vice capo missione dell’ambasciata cinese a Islamabad, ha detto ai media locali che il suo governo aveva inviato una task force in Pakistan per lavorare con la FIA. Lo scopo di questa task force – come appreso dal Gatestone da fonti del governo pakistano – era quello di indagare sui “falsi matrimoni” tra uomini cinesi e povere ragazze pakistane.
È positivo che questo traffico cinese in Pakistan sia stato scoperto e che se ne stiano occupando le autorità di entrambi i paesi. La cattiva notizia è che sembra essere una delle tante operazioni di questo genere in Asia riguardanti la vendita di donne alla Cina, dove le ragazze sono un bene appetibile, a causa di decenni di restrizioni sulle nascite e di aborti selettivi di massa di feti di sesso femminile.
Come denunciato da Human Rights Watch lo scorso dicembre:
“La carenza di donne sta avendo conseguenze dannose in Cina e talvolta anche nei paesi vicini. (…) I trafficanti predano donne e ragazze vulnerabili, offrendo lavoro e trasferimento in Cina, per poi venderle, per somme che vanno da 3 mila a 13 mila dollari, a famiglie cinesi che faticano a trovare una moglie per il proprio figlio. Una volta che sono state comprate, le donne e le ragazze vengono segregate in una stanza e ripetutamente violentate per renderle gravide in modo da poter garantire un figlio alla famiglia. Dopo aver partorito, alcune hanno il permesso di fuggire, ma non possono portare con loro i figli.
“Vi sono prove dell’esistenza di questa tratta delle ‘mogli’ anche in Cambogia, nella Corea del Nord e in Vietnam, e ne potrebbero emergere anche da altri paesi confinanti con la Cina. L’importazione di donne non risolve la carenza, ma la diffonde”.
Il fatto che le donne e le ragazze siano vittime di abusi in tutta l’Asia è già abbastanza raccapricciante e merita un’attenzione immediata da parte della comunità internazionale. Ma il fatto che le ragazze cristiane, in particolare, siano prese di mira in Pakistan, rende l’attuale giro di prostituzione un duplice abuso dei diritti umani che ha bisogno di un’attenzione urgente.
Kaswar Klasra è un giornalista che vive e lavora a Islamabad, in Pakistan.